
Esercizi di sottrazione per lasciar fluire tutta la creatività del made in Italy. È successo in molte delle collezioni viste ieri sulle passerelle di Milano Moda Donna con risultati eccellenti. Da Ermanno Scervino, per esempio, vedi un sublime tailleur pantalone con le spalle insellate, il punto vita ben segnato, una leggera bombatura sui fianchi che ammicca all'iconica forma creata da Christian Dior nel 1947 per la Giacca Bar, ma è molto più facile da indossare, un oggetto contemporaneo. Dici "Bello il tailleur di lino naturale" e in quel preciso istante il ceo Toni Scervino ti spiega che quel bel tessuto corposo è fatto da cinque strati di chiffon accorpati con una rivoluzionaria tecnica d'ingegneria tessile che non toglie leggerezza, trasparenza e duttilità ai veli. "Si chiama chiffon a petalo d'iris" conclude invitandoci a toccare la sahariana che sembra in denim ma è nello stesso rivoluzionario materiale. Poi c'è uno splendido cardigan bianco che sembra di pizzo macramè intagliato e invece è una straordinaria lavorazione a maglia e mille altri dettagli tanto lussuosi quanto preziosi: dalle cinture di rafia fatte a mano e con fibbie in madreperla ai foulard realizzati con preziose maniche di camicia. Il tutto assemblato con quel certo non so che di sportivo e al tempo stesso sensuale per cui sotto alle gonne in tulle da principessa ti puoi mettere le flip flops come gli zatteroni con altissima suola di sughero e anche le più impeccabili giacche sartoriali ti scivolano addosso come un soffio. Da Luisa Spagnoli tutta l'attenzione è concentrata sul punto vita evidenziato da bustier in pelle traforata oppure rafia, alte cinture e soprattutto dalle nervature che nei capi in maglia hanno la duplice funzione di stringere dove serve e di far scivolare dolcemente il resto del modello. "Tutto questo senza costringere perché oggi si può ottenere un vitino da vespa anche solo giocando con proporzioni e materiali" puntualizza Nicoletta Spagnoli, ceo e direttore creativo del brand fondato dalla sua bisnonna quasi 100 anni fa. Il resto è una saggia rilettura dei grandi classici dell'estate: le gonne con i volant carioca e la camicia annodata in vita, gli abiti lunghi dal mattino alla sera, i tailleur in maglia a punto Milano (quello color sabbia con dentro un filo d'oro è una meraviglia), le righe bianche e azzurre e la minigonna a pieghe per le più giovani. Da Laura Biagiotti si festeggiano in un colpo solo i 60 anni del brand e quelli passati in passerella da Pat Cleveland, la top che sembra danzare più che camminare. Lavinia Biagiotti, degna erede di tanta madre, sceglie come simbolo della sua moda delicata e al tempo stesso concreta, la farfalla dipinta da Giacomo Balla, il genio futurista di cui custodisce 300 opere (la più grande collezione al mondo) raccolte con amore dai suoi genitori. Il resto della collezione è un volo leggero sul guardaroba estivo con pezzi iconici come le gonne in seta con fiori di campo dipinti a mano, l'abito bambola accorciato e con colori sorbetto come giallo limone e lavanda, il vestito a pois con splendido scollo all'americano. Insomma non è un caso se la prima pubblicità del made in Italy diceva "l'eleganza sulle ali di una farfalla". Da Ferrari il designer Rocco Iannone toglie quasi tutti i colori (il 60% della collezione è bianco) per far cantare come il motore di una 612 Scaglietti prima i tessuti e poi le forme così nuove e speciali da dover usare per una gonna la parola capolavoro. Il tutto bianco per la sera si veste di frammenti di specchietti e perfino i gioielli evocano il fascino dell'officina di Maranello. Alla sua nona collezione per lo storico brand dell'automobilismo Iannone prende da maestro tutte le curve di una nuova forma di couture. Maximilian Davis, direttore creativo di Ferragmo, prende in esame gli anni '20 del secolo scorso e fa la sua miglior collezione finora. Le sciarpe lunghe con frange chilometriche decorano con grazia modelli fluidi e languidamente chic.
Da MSGM Massimo Giorgetti trasforma la sfilata in un block party per strada come quelli che hanno resa indimenticabile la New York degli anni '80. Tutta la poetica del brand fatta di grafismi, quadri e pois viene riproposta in chiave più adulta. 15 anni non passano invano per una persona intelligente.