La candidatura di Francesco Rocca alla guida della Regione Lazio può essere letta come un ulteriore tassello di quel work in progress che alcuni già chiamano «partito conservatore». Una scelta condivisa, un obiettivo comune, pluralità di soggetti per una visione d'insieme del bene comune. Il Lazio e la Lombardia possono dunque rappresentare una sorta di prova generale. «Si correrà ognuno con il proprio simbolo - commenta il ministro degli Esteri Antonio Tajani - per un obiettivo comune. Il partito unico? È una prospettiva su cui Forza Italia sicuramente lavora». Anche nelle parole spese da Berlusconi per augurare buon lavoro al candidato del centrodestra per il Lazio c'è una forte suggestione per il partito conservatore. Il leader azzurro sfrutta la vetrina dei social per un cordiale «in bocca a lupo» Rocca. Un augurio e una promessa di leale sostegno che parlano anche di prospettive a più ampio raggio. «Il centrodestra è tornato a governare il paese e guida la maggior parte delle Regioni italiane - scrive il presidente di Forza Italia -. La nostra è una coalizione unita, credibile, fatta di rapporti leali fra forze politiche diverse ma capaci di lavorare insieme da quasi trent'anni. Una coalizione che un giorno potrebbe essere un partito unico, sul modello dei Repubblicani americani, senza perdere in nessun caso il suo carattere plurale che valorizza storie diverse, culture diverse, linguaggi diversi capaci di confluire in un progetto comune». Rocca resta, per Forza Italia come per gli altri partiti della coalizione, il nome più adatto per la sfida delle regionali. Una sfida resa importante anche per la posta in palio. «Caro Francesco, cari amici, si è aperto un nuovo anno, che tutti noi vogliamo sia davvero l'anno della svolta, l'anno della ripartenza, per l'Italia e per il Lazio - scrive Berlusconi su Facebook -. Una ripartenza fondata sulle persone, sulle famiglie, sulle imprese, sul lavoro. Non sono formule retoriche, sono i cardini del nostro modello di società». «Un modello fondato sulla libertà, la libertà dal fisco opprimente, la libertà dalla burocrazia opprimente, la libertà dalla giustizia ingiusta - prosegue - e anche la libertà per i giovani di costruire il proprio futuro e per gli anziani di vivere dignitosamente. È una svolta che costruiremo insieme, in Italia e nel Lazio. È questo l'augurio che rivolgo a me stesso e a tutti voi, che rivolgo a Francesco Rocca e a tutti i candidati che saranno protagonisti della nostra campagna elettorale».
L'idea del partito unico ha già molti estimatori ma anche qualche voce contraria. Se da un lato l'ipotesi ventilata dal leader azzurro trova il plauso di tanti parlamentari della coalizione, non si escludono posizioni ferme sullo statu quo. Ed è il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia a rivoltare la tesi di Berlusconi partendo dalle stesse premesse. «La coalizione ha dimostrato di essere vincente e in armonia con l'equilibrio attuale - spiega Giovanni Donzelli -. Come si dice in questi casi? Squadra che vince non si cambia».
Il partito unico resta però una priorità per chi crede fortemente nel bipolarismo compiuto. Come l'azzurro Matteo Perego.
«Il ritorno al bipolarismo garantirebbe al sistema politico italiano stabilità e chiarezza - sostiene il sottosegretario alla Difesa -, gli elettori potrebbero scegliere con la consapevolezza di essere governati secondo un programma e una maggioranza che non mutano nel corso della legislatura. La Repubblica ha avuto 68 Governi e 19 legislature, un unicum nelle democrazie occidentali»,
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