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L'esercito dei soccorritori: all'opera oltre 2.500 uomini

Vigili del fuoco, militari, volontari della Protezione civile. Solidarietà da tutta Italia. Pausini: "Sosteneteci"

L'esercito dei soccorritori: all'opera oltre 2.500 uomini

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Chi non ha testa ha gambe. Un detto che sembra adattarsi molto a questa Italia sventata, che non fa prevenzione idrogeologica ma che poi, a disastro avvenuto, trova risorse umane insospettate. Come se il nostro Paese dovesse sempre trovarsi con l'acqua alla gola (in questo caso letteralmente) per dare il meglio di sé. Così il disastro dell'Emilia-Romagna ha mobilitato migliaia di persone nelle attività di aiuto e di soccorso: c'è chi si sporca le mani nel fango, correndo non pochi rischi («le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a repentaglio i soccorritori», l'avvertenza di Titti Postiglione, il capodipartimento della Protezione Civile), e chi manda soldi e mezzi e beni di prima necessità.

La macchina dei soccorsi si è messa in moto rapidamente e coinvolge almeno 2.500 uomini e donne. Oltre 750 sono i vigili del fuoco che stanno lavorando in Romagna, con soccorritori acquatici, specialisti speleo-alpino-fluviali, esperti di pompaggio, sommozzatori, e con cinque elicotteri e dieci droni. Il comando operativo di vertice interforze ha attivato cinque elicotteri, nove gommoni e sei lagunari oltre a dodici unità operative per il controllo degli argini, un aeromobile a pilotaggio remoto per il monitoraggio, sette battelli gonfiabili. Ieri sera sono anche arrivati ventisei uomini del Battaglione San Marco. Imponente anche lo sforzo della Capitaneria di Porto, che ha messo a disposizione un aereo, due battelli e dodici sub. Carabinieri e Guardia di Finanza sono attivi anche sul fronte delle attività antisciacallaggio. I volontari della Protezione civile sono un piccolo esercito, 1.100 uomini, dei quali 500 appartenenti alle colonne mobili delle associazioni nazionali, e quelli inviati dalle regioni Toscana, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Trentino-Alto Adige a cui si aggiungono i 600 dei coordinamenti dell'Emilia-Romagna. Da parte sua la Croce Rossa ha in campo 116 volontari, il Soccorso alpino 136, con dodici operatori alluvionali a tre ambulanze fuoristrada. Numeri destinati ad aumentare di ora in ora, ma la situazione è talmente grave che ogni braccio è fondamentale. E ai soccorritori arriva la riconoscenza del presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Profondamente grati agli uomini e alle donne impegnati in queste ore nelle operazioni di soccorso per aiutare le popolazioni colpite dal forte maltempo, rischiando la propria vita per salvare quella altrui».

E poi c'è la solidarietà delle regioni. La vicina Toscana ha inviato a Faenza tre camion con brande e sacchi a pelo, assieme a un tecnico del soccorso fluviale. La Lombardia ha inviato 33 che stanno operando nell'area di Bagnacavallo, ma il governatore Attilio Fontana, che segue le operazioni dalla sala operativa allestita a Palazzo Lombardia, promette: «Siamo pronti a offrire ulteriore sostegno, qualora fosse richiesto». Dal Trentino sono arrivati cento uomini, 18 gommoni e due elicotteri, che operano soprattutto a Castrocaro e a Riccione. Perfino la piccola e lontana Basilicata si è messa in moto.

Una figlia di quella terra martoriata è la cantante Laura Pausini, faentina di nascita. Il suo appello è accorato: «Questa mattina mi sono svegliata con delle notizie veramente preoccupanti. Sono molto in ansia per la mia regione, per la mia famiglia, tutti i miei amici che vivono lì e i miei concittadini. A nome di tutti i cittadini delle città e i paesi coinvolti chiedo a tutte le istituzioni italiane la massima attenzione per il popolo emiliano-romagnolo, da sempre forte e reattivo, ma che oggi ha proprio bisogno di sostegno.

Fatemi sapere come posso essere d'aiuto anche se sono lontana».

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