L'Eta si scioglie. Madrid avverte: "Niente sconti ai terroristi"

L'Eta si scioglie. Madrid avverte: "Niente sconti ai terroristi"

Madrid - Ventotto righe scritte in un solo foglio di carta per spiegare la fine di un'epoca che già nel 2010, anno del loro ultimo omicidio, sembrava chiusa. Da ieri mattina non esiste più l'organizzazione criminale Eta, il cui scopo era la liberazione a mano armata, di tritolo e revolver, dei Paesi Baschi (Euskadi, Nord Spagna) dallo Stato centralista spagnolo.

«L'Eta ha deciso di porre fine ai suoi 60 anni di esistenza», ha letto David Harland, direttore del Centro Henry Dunant per il Dialogo Umanitario di Ginevra, dove è pervenuto l'ultimo comunicato degli irredentisti. «La decisione è stata presa dall'intera composizione dell'organizzazione e, come conseguenza di questa decisione, l'Eta ha completamente smantellato tutte le sue strutture, ponendo fine a tutte le attività politiche. Non esprimerà più posizioni politiche, né promuoverà iniziative o interagirà con altri gruppi». In un passaggio gli etarras: «La fine dell'Eta non supera il conflitto che i Paesi Baschi mantengono con la Spagna e con la Francia. Il conflitto non iniziò con l'Eta e non termina con la fine della traiettoria dell'Eta». Una dimostrazione che il delicato processo di pace è ancora in corso e, come scritto nel comunicato, «i Paesi Baschi ora sono di fronte a una nuova opportunità per chiudere definitivamente il ciclo del conflitto e costruire prima di tutto il proprio futuro».

Grande la soddisfazione del premier Mariano Rajoy che, tuttavia, ieri dal palazzo della Moncloa, ha ribadito che non ci saranno «sconti di pena per i sanguinosi crimini commessi» dagli 81 terroristi attualmente in carcere, «per rispetto alle vittime, ai famigliari e alla convivenza democratica». L'Eta, il cui simbolo era la vipera avvolta in quattro spire a un'ascia, in cinquantanove anni d'attività, ha causato la morte di 853 persone, di cui 486 militari e agenti di polizia tra Spagna e Francia: nel 1968 il primo omicidio, vittima l'agente José Pardines. Con spietate tecniche di blitz militari ha ferito quasi 3mila persone, per lo più civili, e costretto almeno 100mila persone a fuggire terrorizzate dai Paesi Baschi. Il suo sostentamento veniva dalle oltre 10mila estorsioni a danno d'industriali e commercianti baschi, alcune sfociate nel sangue e rigettate dai baschi che, negli ultimi vent'anni hanno isolato i terroristi, negandogli ogni appoggio politico a favore del dialogo e di un nuovo Statuto di autoregolamentazione della regione. Determinanti le operazioni tra Guardia Civil e Gendarmerie tra il 2007 e il 2012 che hanno decapitato i massimi vertici militari.

Infine, la magistratura spagnola, dichiarando illegali i partiti nazionalisti complici di sostenere gli etarras, ha liberato il parlamento basco della presenza dell'organizzazione ormai ostracizzata da una nuova epoca di pace e di dialogo con Madrid.

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