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Letizia Moratti, la lady di ferro al timone di ministeri, Rai e Milano. Sarebbe la prima donna

Letizia Moratti, la lady di ferro al timone di ministeri, Rai e Milano. Sarebbe la prima donna

La carica pubblica per cui è più nota è quella di sindaco di Milano, nel 2006, dopo Albertini e prima di Pisapia. È con lei che nasce la candidatura di Milano all'Expo 2015 che sarà poi un successo (per Sala). Ma di cariche e poltrone prestigiose è piena la vita di Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti (il petroliere Gian Marco Moratti, presidente della Saras, morto qualche anno fa). Nel secondo governo Berlusconi era già stata ministro dell'Istruzione dando prova di un carattere da lady di ferro (Montanelli diceva di lei «soave pugno di ferro»), celebri le sue liti con Tremonti per i fondi alla scuola. Da ministro scese in piazza a Milano per celebrare il 25 aprile. Sfidando i fischi e le contestazioni degli autonomi, festeggiò la Liberazione insieme al papà, il «partigiano bianco» insignito di due medaglie al valor militare, incassando la solidarietà del centrosinistra, da Prodi alla Cgil. Ha guidato la Rai per un biennio, provando a privatizzarne un canale in seguito al referendum sulla tv pubblica del '95, missione impossibile anche per lei.

Milanese classe '49, a 25 anni manager in campo assicurativo e poi presidente di News Corp Europe del gruppo Murdoch, poi appunto la carriera politica, gli incarichi in società e banche, dal gruppo Carlyle alla Bracco a Ubi Banca, di cui è stata presidente fino al 2020, quando è tornata in prima linea come vicepresidente e assessore al Welfare (con delega sul servizio sanitario regionale) chiamata da Berlusconi e Salvini per raddrizzare la campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia. L'altro campo a cui si dedica da una vita è il sociale, con l'impegno decennale nella Comunità di San Patrignano, che la convinse a lasciare il consiglio comunale di Milano. E poi la cooperazione internazionale, nel 2015 ha fondato la E4Impact Foundation, di cui è presidente (Obiettivo: «Formare una nuova generazione di imprenditori a forte impatto sociale in Africa»). Nel 2018 firma insieme agli altri ex sindaci di Milano una lettera a sostegno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sotto attacco del M5s (che minacciò persino l'impeachment). Prima, nel 2016, il suo sì al referendum costituzionale del governo Renzi.

È stata la prima donna sindaco di Milano, la prima donna a guidare la Rai. Potrà esserlo anche per il Colle?

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