Politica

Letta contro Renzi: "Un libro meglio ​di un #hashtag"

L'ex premier critica metodo, percorso e contenuti. E annuncia che sull'Italicum voterà no

Letta contro Renzi: "Un libro meglio ​di un #hashtag"

Da un lato Matteo Renzi prova la riappacificazione con Romano Prodi, dall'altro incassa una dura critica dall'ex premier Enrico Letta. Che, ospite a In mezz'ora su RaiTre, annuncia: "Domani voterò contro la legge elettorale, perché non condivido il metodo, il percorso e i contenuti. È una forzatura che mi ha sorpreso, soprattutto lo stesso comportamento che tenne Silvio Berlusconi con il Porcellum. Sono una persona molto libera, libero di dire quello che penso. E continuerò a farlo. Abbiamo accusato Berlusconi di avere introdotto il cambiamento per cui chi ha la maggioranza si fa la sua legge elettorale. Abbiamo detto mai più. Ma oggi il Pd sta facendo la stessa cosa".

Ma il Quirinale? "Se Mattarella firma la legge elettorale non mi scandalizzo. Un conto è l'opportunità politica di approvare una legge elettorale a maggioranza, un altro è valutare la costituzionalità. Io comunque voterò contro. Il Porcellum l'ha eliminato la Corte Costituzionale" mentre con l'Italicum "abbiamo un parente stretto del Porcellum. Il cambio di fase che Renzi ha rappresentato necessita di una riflessione più profonda e penso che un libro sia meglio di un hashtag e non penso che una fase come questa possa essere risolta con un hashtag. Renzi propone la contrapposizione tra vecchio e giovane. Ho visto fare a persone come Ciampi, Prodi e Draghi cose straordinarie, sopra i 60 anni e nel caso di Ciampi sopra i 70. Il tema è apertura-chiusura, bisogna lavorare su questa contrapposizione", ad esempio di fronte ai temi dell'immigrazione e dell'Europa.

Infine, sul rischio di elezioni anticipate Letta afferma: "Penso che tecnicamente non sia possibile votare, finché non si approva la riforma del Senato. Votare significherebbe andare al Senato con il Consultellum.

Andare alle urne sarebbe un errore, ci sono tanti problemi in Italia e c'è un premier forte che deve fare delle cose".

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