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Letta scappa a Taranto. Ma sulle amministrative i nodi restano aperti

I sondaggi sorridono, dem al 20,8%. Summit con Conte per scegliere il nome in Calabria

Letta scappa a Taranto. Ma sulle amministrative i nodi restano aperti

Enrico Letta cambia aria e scappa a Taranto. A Roma il clima si fa pesante attorno al segretario del Pd. Da giorni Letta è sotto il fuoco degli ex renziani riuniti nella corrente Base riformista. La missione pugliese del leader dem inizia dall'Ilva: «Noi guardiamo al futuro di questa città immaginando un futuro di decarbonizzazione» - spiega Letta incontrando, con l'ex ministro Francesco Boccia e il governatore Michele Emiliano, una delegazione di cittadini di Taranto. Parole che accendono la polemica con l'europarlamentare Rosa D'Amato (Greens). Poi l'incontro con i militanti dem. Con la visita a Taranto Letta prova ad allentare la pressione sulla sua leadership e annuncia: «Sono tornato qui per costruire un nuovo partito. Voglio che alle Agorà democratiche partecipino più di 100mila italiani, tra iscritti e non iscritti. Useremo il digitale, sarà questa la nuova forma di partecipazione al nostro partito». Restano i tanti fronti aperti. L'ultimo è il ritorno al veleno in pubblico dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino: «Non vedo Gualtieri da tanto tempo e non conosco la sua cartella clinica. Però mi ricordo che Gualtieri faceva parte di quella corrente piccoli orchi, piccoli turchi... giovani turchi. Se qualcuno deve chiedere scusa credo sia proprio lui. Poi se non se lo ricorda è un problema» - attacca l'ex sindaco da Roma al fianco di Giovanni Caudo in corsa alle primarie del centrosinistra per la corsa al Campidoglio. Altra partita delicata in vista del voto in autunno si gioca a Napoli: Pd e Cinque stelle hanno chiuso l'intesa sul nome dell'ex ministro Gaetano Manfredi. Ma la sinistra è già divisa: l'ex sindaco Antonio Bassolino è in campo contro i dem e mercoledì terrà un comizio in piazza. È ancora in stand by il dossier Calabria dopo il passo indietro di Nicola Irto. La questione è sul tavolo di Enrico Letta e Giuseppe Conte e di un incontro o di un vertice via «zoom» che, spiegano fonti locali dei due partiti, dovrebbe tenersi a breve. Intanto continua la girandola di nomi e continuano i contatti a livello locale soprattutto all'interno del Pd, dove i dirigenti sarebbero in particolare subbuglio. La riunione di ieri con il commissario regionale Stefano Graziano e il responsabile Enti Locali Francesco Boccia è saltata. Un'altra insidia per il segretario arriva da Milano dove il sindaco uscente Beppe Sala non perde occasione per bacchettare il gruppo dirigente del Nazareno: «Il Pd sappia coniugare i temi dell'ambiente e del lavoro e diventi "guida della governabilità in Italia». C'è un sondaggio, Ipsos, che sorride ai dem: Pd primo partito con 20,8. Non accadeva da 4 anni. Ecco che Letta è tentato dalla corsa nel collegio di Siena. Letta si è preso un po' di giorni per riflettere.

A metà settimana potrebbe sciogliere la riserva.

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