L'Europa batte un colpo sull'intelligenza artificiale

L'olandese Asml investe più di un miliardo di euro in Mistral, l'azienda specializzata in super algoritmi

L'Europa batte un colpo sull'intelligenza artificiale

La notizia più importante per l'Europa, da quando è iniziata la partita dell'intelligenza artificiale, è l'investimento di ASML in Mistral, annunciato il 7 settembre. ASML dovrebbe versare 1,3 miliardi di euro nel round di finanziamento nella startup francese Mistral che sarà di complessivi 1,7 miliardi. ASML diventerebbe così primo azionista, oltre ad avere un posto in consiglio di amministrazione. Negli ultimi mesi, Mistral è stata spesso presentata come un potenziale campione francese ed europeo dell'intelligenza artificiale, anche durante numerosi eventi organizzati dal presidente Macron. Fondata da ex ricercatori di DeepMind e di Meta, aveva già una valutazione elevata ma ha grande bisogno di capitali per competere coi giganti statunitensi e cinesi. Poiché Mistral ha fornito modelli open source, la concorrenza sempre più temibile della Cina, da DeepSeek ad Alibaba, la mette in un panorama competitivo difficile. In questo contesto, la scelta di ASML rappresenta una mossa significativa. Soprattutto, perché ASML non è un'azienda qualsiasi. È il campione tecnologico europeo per eccellenza. ASML, con sede a Veldhoven, cittadina dei Paesi Bassi ormai cresciuta attorno allo sviluppo dell'azienda, è stata fondata nel 1984 e presidia da tempo un segmento decisivo dell'industria dei chip, alla base della nostra vita digitale e dell'intelligenza artificiale. I chip sono e saranno al centro anche dei recenti sforzi di OpenAI e altre aziende di liberarsi dalla "dipendenza" dal leader, NVIDIA.

ASML è il fornitore di varie macchine per i processi produttivi dei chip, tra cui la litografia EUV (ultravioletta estrema) di cui è monopolista, perché unica in grado di realizzare queste incredibili macchine, che costano centinaia di milioni. ASML ha come clienti aziende come TSMC, la società taiwanese leader di mercato, ma anche Samsung, SK Hynix e Intel. Anche se i principali clienti si trovano in Asia, la filiera dei fornitori è soprattutto europea, in particolare tra Paesi Bassi e Germania (dove operano Zeiss, che realizza gli specchi per le macchine, e Trumpf, che realizza i laser). Il campione di Veldhoven è pertanto un vero collo di bottiglia dell'industria globale che si trova in Europa, anche se dipende dall'Asia per il mercato di riferimento e dagli Stati Uniti, non solo per il mercato ma anche per le sedi in California e in Connecticut dove si trovano unità produttive e di ricerca e sviluppo. ASML opera in un contesto di capitalismo politico, dove i vincoli di sicurezza nazionale e le richieste dei governi hanno un impatto diretto sulle attività economiche, dalle pressioni degli Stati Uniti alle richieste del governo cinese. Ma è lo stesso una importante "carta" che l'Europa ha in mano, per usare il lessico di Trump. Il problema europeo è, ovviamente, che non ci sono tante ASML perché, com'è evidente, negli ultimi quarant'anni non sono cresciute storie imprenditoriali simili.

In questo scenario, è importante capire che la rincorsa tecnologica europea non dipende tanto e solo da provvedimenti e sussidi pubblici. Possono aiutare, così come la riduzione del carico burocratico. Eppure, la vera capacità di giocare la partita dell'intelligenza artificiale e dell'alta tecnologia richiede soprattutto un salto di consapevolezza e di investimenti da parte dell'impresa privata, e in particolare delle grandi imprese industriali, ed è esattamente quello che la mossa di ASML suggerisce. Come del resto, su scala diversa, l'investimento di EssilorLuxottica in una realtà come la giapponese Nikon. Le grandi realtà industriali europee portano non solo capitali, ma anche una conoscenza di organizzazione e operazioni preziosa per le imprese tecnologiche e per le startup, come quelle dell'ecosistema dell'intelligenza artificiale, che devono aumentare i loro clienti.

La storia della tecnologia recente sarebbe stata un po' diversa se società britanniche come Arm e DeepMind fossero state sostenute seriamente da capitali europei negli ultimi 15 anni. Anche oggi, se gli europei, invece di perdersi in chiacchiere, sapranno mobilitare capitali finanziari e industriali per l'innovazione, potranno avere un ruolo più forte. E un futuro.

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