La rappresentanza dell'Unione europea in Israele ha cancellato l'evento diplomatico previsto per oggi per la festa dell'Europa alla quale avrebbe dovuto partecipare il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. La Giornata dell'Europa è una celebrazione della pace e dell'unità in Europa nell'anniversario della Dichiarazione Schuman del 1950, che proponeva di mettere in comune la produzione di carbone e acciaio e che avrebbe poi portato alla costituzione dell'Unione europea. «Sfortunatamente - ha scritto su Twitter - quest'anno abbiamo deciso di cancellare il ricevimento diplomatico poiché non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori rappresentati della Ue». La presenza - su delega del governo di Benjamin Netanyahu - del leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, e ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, alla festa aveva provocato una serie di polemiche in Israele. La rappresentanza, tuttavia, ha scelto di mantenere «l'evento culturale dell' Europa Day per il pubblico israeliano in modo da celebrare con i nostri partner e amici in Israele una forte e costruttiva relazione bilaterale». L'evento culturale si terrà a Tel Aviv per il grande pubblico.
La risposta di Ben Gvir non si è fatta attendere: «È una vergogna che la Ue, che dice di rappresentare i valori della democrazia e del multiculturalismo, ora non diplomaticamente tappi la bocca», ha detto il ministro, aggiungendo che «è un onore e un privilegio per me rappresentare il governo israeliano, gli eroici soldati israeliani e il popolo di Israele in ogni sede. Gli amici sanno come esprimere le critiche e anche i veri amici sanno come prenderle». La decisione è arrivata dopo che gli ambasciatori dell'Ue si sono incontrati ieri mattina presso gli uffici della delegazione per decidere la via da seguire. La decisione è stata quasi unanime. Solo la Polonia e l'Ungheria, due paesi conservatori filo-israeliani, hanno dissentito, secondo una fonte diplomatica.
Sia Yair Lapid, leader dell'opposizione, sia altri esponenti della stessa corrente avevano espresso forti riserve sulla partecipazione di Ben Gvir. Lapid aveva definito «un serio sbaglio professionale» il fatto di inviare Ben Gvir alla cerimonia, che «imbarazza un largo gruppo di Paesi amici, mettendo a rischio i voti futuri nelle istituzioni internazionali», a causa delle prese di posizione del ministro. Lapid ha pure spiegato: «Gestire le relazioni estere di un Paese come Israele è complesso e richiede esperienza e un approccio intelligente». «L'attuale governo ci sta portando a litigi inutili e sta creando una crisi con l'Unione europea solo così Ben Gvir può di nuovo metterci in imbarazzo di fronte al mondo con un discorso inutile».
Ben Gvir è stato al centro di forti critiche in patria e all'estero per sue azioni provocatorie e dichiarazioni contro palestinesi, arabi israeliani, esponenti della sinistra e la comunità internazionale. Il ministro della Sicurezza nazionale, discepolo del rabbino anti-arabo Meir Kahane, è visto come il membro più estremo della coalizione religiosa e di destra di Netanyahu.
In occasione delle elezioni dello scorso anno, Ben Gvir ha condotto una campagna su alcune politiche come la pena di morte per i terroristi, l'espulsione di cittadini arabi israeliani «sleali» e la modifica delle regole di ingaggio per le forze di sicurezza israeliane per consentire loro di sparare più facilmente e uccidere palestinesi sospetti.
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