“L’Europa ci porta alla morte. Abbiamo perso un terzo del manifatturiero e oltre il 25% della produzione industriale. Bisogna uscire dall’eurozona. Altrimenti diventeremo un paese deindustrializzato e del terzo mondo come Romania e Bulgaria. È una lotta contro il tempo”. A dirlo, in una intervista al Populista, è Luciano Barra Caracciolo, magistrato presidente di sezione del Consiglio di Stato, autore del libro "Euro e (o?) democrazia costituzionale - La convivenza impossibile tra Costituzione e Trattati Europei".
Caracciolo parla della Brexit: "Dobbiamo considerare che la Gran Bretagna è fuori dall’euro. Dunque i britannici non sono un popolo ricattabile da una banca centrale che detiene la sovranità monetaria al posto della democrazia istituzionale. Questo è il punto fondamentale". E sull'Italia spiega: "Un risultato analogo dovrebbe prevedere come condizione il fatto di non essere ricattabili. Altrimenti l’esito potrebbe essere quello della Grecia, con il governo che ha accettato e poi imposto al popolo misure peggiori di quelle che il popolo stesso aveva respinto col referendum. In Italia una reazione di questo tipo sarebbe possibile solo attraverso un grande moto popolare, un riunirsi di tutte le istanze di malcontento non solo nella logica operaista ma nella logica costituzionale del lavoro che include artigiani, commercianti, coltivatori diretti, categorie di persone che nei programmi dell’elite finanziaria devono essere spazzate via".
Infine la disamina sull'euro: "Dentro l’euro abbiamo accumulato deficit anche per il cambio sbagliato. Stiamo aggiustando questo deficit ma a costo della distruzione della domanda interna. Che significa disoccupazione altissima e tante imprese che chiudono. L’Italia per correggere i conti con l’estero sta distruggendo il proprio tessuto industriale. Questo ci dà l’interesse a reagire, è una questione di sopravvivenza. La gente si uccide.
Ed è inammissibile questa sorta di darwinismo automatico, accettato come metodo di governo. Però il contagio per chi è ricattato si ferma di fronte all’incognita del trattamento Grecia. Ci vuole forza e visione politica, occorre sapere quali mosse prendere e adottarle con sangue freddo e determinazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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