Indro Montanelli ripeteva spesso che nel nostro Paese la magistratura è sempre a rischio di essere fuori controllo perché in Italia non c'è l'istituto dell'habeas corpus. Come dargli torto? Il principio che tutela la inviolabilità personale in Italia è sistematicamente violato. In Italia, dal 1992 cioè da quando esiste la contabilità ufficiale delle riparazioni per ingiusta detenzione presso il ministero dell'economia e delle finanze al 30 settembre 2018, si sono registrati la bellezza di oltre 27.200 casi di carcerazione preventiva: in media ben 1.007 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Pochi? Un'enormità.
La riforma Nordio non è miracolosa ma è senza dubbio necessaria per provare a ricondurre il potere giudiziario nei confini delle guarentigie costituzionali. L'indipendenza della magistratura è diventata la casta dei giustizieri che non rispondono a nessuno. Quando Montesquieu nel suo celebre libro Lo spirito delle leggi espone la teoria della divisione dei poteri definisce "terribile" il potere giudiziario e auspica che non sia affidato a un "senato permanente" ma che sia tratto dal "grosso del popolo" e che abbia una durata limitata. Purtroppo, in Italia è accaduto l'esatto opposto e l'equilibrio dei poteri è stato squilibrato a favore del "terribile" potere giudiziario. È del tutto inutile, dunque, che oggi l'opposizione da Conte a Schlein si appelli al pensatore francese perché in quell'opera si troverà l'esatto opposto delle loro posizioni.
Nelle settimane e mesi a venire, fino alla prossima primavera quando ci sarà il referendum, la questione della giustizia diventerà il campo di scontro principale tra governo e opposizione. In verità, non c'è nessuna novità rispetto al passato. L'unica, vera novità è costituita dalla riforma della giustizia che stabilisce delle cose che sono condivise da chiunque non sia accecato dall'ideologia: il giudice che giudica deve essere terzo sia rispetto alla difesa sia rispetto all'accusa e, dunque, le carriere dei magistrati giudicanti e inquirenti è bene che siano separate. Il legame tra politica e magistratura deve essere sciolto e le stesse correnti politiche interne alla magistratura vanno debellate, dunque, è bene che i due Csm previsti siano formati servendosi del sorteggio.
Si tratta di provvedimenti che hanno come loro fine la maggior tutela della sicurezza e della libertà dei cittadini. Infatti, nel rapporto tra Stato e cittadini non sono i secondi che devono servire il primo ma, al contrario, è il primo che deve servire i secondi. La divisione dei tre poteri non è concepita e non è attuata per creare caste e privilegi ma per tutelare le singole persone che essendo, appunto, singole sono sempre sole al cospetto del potere giudiziario che proprio per questo Montesquieu definiva "terribile".
Nelle mani del giudice non vi è solamente la legge ma la vita, gli affetti, i beni della persona diventata imputato ed è interesse di tutti che quel potere sia il più credibile possibile. Oggi, in Italia, lo è sempre meno e tutti si augurano di non avere mai a che fare con le aule dei tribunali perché non c'è cosa peggiore del vedere la propria vita nelle mani di chi non ci si fida.