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Il libanese «satanista» gestirà il caos olimpico

La voce che da anni circola in Brasile tormentando il sonno del neo presidente, Michel Temer, è di essere un adepto del satanismo

Il libanese «satanista» gestirà il caos olimpico

La voce che da anni circola in Brasile tormentando il sonno del neo presidente, Michel Temer, è di essere un adepto del satanismo. «Malignità messe in rete da qualche mio nemico cretino» ha smentito lui più volte negli ultimi anni ma è un dato di fatto che, ancora oggi immettendo «Temer» e «satanista» su Google si aprono 116mila pagine.

In realtà, nessuno è «più conciliante di lui», assicura José Yunes, amico di lunga data di Michel Miguel Elias Temer Lulia. È questo infatti il nome per esteso del 75enne avvocato Temer, con l'ultimo della serie, Lulia, quasi identico a quello del suo inventore politico, Lula. Già perché fu proprio l'ex presidente che non ci restituì Cesare Battisti ad averlo imposto nel 2009 al suo partito, il Pt, come vice di Dilma Rousseff, la sua delfina oggi in caduta libera.

Temer è un membro importante della massoneria brasiliana e, pur essendo ancora vivo, ha già avuto l'onore di vedersi dedicata una via importante. Non però in Brasile ma in Libano, Paese da cui negli anni Venti sono emigrati a San Paolo mamma, papà e suoi tre fratelli maggiori (in tutto sono 8, compreso lui, nato il 23 settembre del 1940). Per la precisione a Btaaboura, a 70 Km da Beirut, 400 anime in tutto quasi tutte cristiano maronite come il neo-presidente ad interim del Brasile e dove la strada principale si chiama da tempo «via Michel Temer, vice-presidente del Brasile».Alcuni lo chiamano «il maggiordomo», forse perché è il primo ad essere sospettato dell'omicidio nei gialli e quello di Dilma ad alcuni è sembrato un assassinio politico perfetto, più probabilmente perché parla piano, odia le parolacce e si esprime in un portoghese forbito.

Marcela, la neo first lady, è un'ex Miss alta, bionda e che, soprattutto, ha 42 anni meno di Michel, il «satanasso».

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