La Fase Due in Libano comincia molto male, con un'impennata dei contagi, e il governo ordina una nuova chiusura totale. Il Paese si fermerà per quattro giorni, da stasera alle 19 fino a lunedì mattina. Il premier Hassan Diab aveva avviato la ripartenza il 4 maggio e deciso una parziale riapertura. Bar e ristoranti, così come i parrucchieri e i concessionari di automobili, hanno iniziato a riaprire. La terza fase, iniziata invece lunedì, ha autorizzato la riapertura di grandi aree commerciali, dei cantieri e ha consentito a ristoranti e caffè di accogliere i propri clienti al 50% della loro capacità. Ma dopo una settimana i casi sono passati da 3-4 al giorno a 30-40. E il governo ha dovuto fare marcia indietro.
Il Libano anche ieri ha registrato 11 nuovi casi di coronavirus, con il numero totale di infezioni che è a 870. Uno dei motivi dell'aumento è stato lo scarso rispetto delle norme in ristoranti e locali, dove si vedono tavolini affollati da gente senza mascherina. L'altro motivo è il ponte aereo per riportare a casa gli expat, soprattutto dall'Africa. Sono stati effettuati 50 voli in una settimana e decine di persone sono risultate positive. «I cittadini devono rimanere a casa e uscire solo quando assolutamente necessario durante il blocco di quattro giorni», ha precisato il ministro dell'informazione Manal Abdel-Samad. «La decisione di chiudere il Paese è stata presa per continuare le indagini sul campo dei casi rilevati negli ultimi giorni ed evitare che la situazione precipiti», ha spiegato il ministro della sanità Hamad Hasan. Il governo ha fatto sapere anche che una rivalutazione della situazione sarà effettuata domenica, prima che il blocco si concluda.
È intervenuto anche il primo ministro Diab. «Il governo ha ottenuto importanti successi nell'affrontare la sfida del coronavirus per circa due mesi e mezzo», ha esordito. «Questo successo è stato purtroppo minacciato a causa dell'approccio rilassato adottato in alcune aree e da alcune persone», ha fatto notare. Il presidente della Repubblica Michel Aoun invece ha invitato i cittadini in quarantena ad «attenersi a ciò che viene loro chiesto, al fine di evitare azioni legali» contro di loro. L'aumento dei casi di coronavirus potrebbe indurre il governo a riconsiderare il piano di riapertura e applicare regole più rigorose per evitare le conseguenze di una seconda ondata più forte di infezioni.
Sono settimane travagliate per il Libano. Il Paese sta anche affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi trent'anni, caratterizzata dal crollo del valore della lira libanese e dall'aumento vertiginoso dei prezzi.
Il governo ha anche anticipato i colloqui con il Fondo monetario internazionale che inizieranno nei prossimi giorni. I negoziati si incentreranno su un programma di assistenza finanziaria che è fondamentale per uscire dalla crisi cominciata lo scorso autunno e segnata da manifestazioni di massa.
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