Via libera di Trump ai file di Epstein. Minaccia a sei Dem: "Pena di morte"

Firmata la legge per pubblicare le carte non classificate. Le mosse di Pam Bondi

Via libera di Trump ai file di Epstein. Minaccia a sei Dem: "Pena di morte"
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Donald Trump ha firmato la legge che obbliga il dipartimento di Giustizia a rendere pubblici i materiali non classificati sul caso del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nel 2019. Con un gesto considerato impensabile sino a una settimana fa, il presidente americano ha annunciato con un lungo post su Truth la sigla dell'Epstein Files Transparency Act dopo il via libera del Congresso. Il tycoon ha accusato i democratici di aver nascosto la verità sul miliardario, e di aver usato "la questione Epstein, che riguarda loro molto più del partito repubblicano, per distrarre dalle straordinarie vittorie" della sua amministrazione.

"Epstein è stato un democratico per tutta la vita, ha donato migliaia di dollari a politici democratici ed era profondamente legato a molte note figure come Bill Clinton (che ha viaggiato sul suo aereo 26 volte), Larry Summers (che si è appena dimesso da molti consigli di amministrazione, tra cui Harvard), l'attivista politico corrotto Reid Hoffman, il leader della minoranza Hakeem Jeffries (che ha chiesto a Epstein di donare alla sua campagna dopo che è stato incriminato), la deputata democratica Stacey Plaskett e altri - ha continuato Trump - Forse la verità su questi dem e sui loro legami con Epstein verrà presto svelata, perché ho appena firmato la legge per la pubblicazione dei file". In realtà la sua richiesta ai repubblicani di approvare il provvedimento è arrivata solo dopo che è diventato chiaro che aveva perso la battaglia politica sulla vicenda. E la domanda è cosa accadrà ora. La legge impone al dipartimento di Giustizia di pubblicare entro 30 giorni "tutti i registri, documenti, comunicazioni e materiale investigativo non classificati" relativi al finanziere e alla sua complice Ghislaine Maxwell, comprese le comunicazioni interne e i materiali legati alle indagini sulla sua morte. Tuttavia, prevede allo stesso tempo alcune eccezioni in base alle quali la ministra della Giustizia Pam Bondi può rifiutarsi di divulgare il materiale. Tra queste il pericolo che la pubblicazione dei file "metta a repentaglio un'indagine federale in corso o un procedimento penale in corso". La scorsa settimana, infatti, The Donald ha ordinato a Bondi di avviare una nuova inchiesta relativa a Epstein, questa volta mirata a stabilire i suoi legami con diversi importanti democratici, e potrebbe diventare una ragione per non divulgare il dossier. Bondi ha assicurato che il suo dicastero continuerà a "rispettare la legge e a promuovere la massima trasparenza" divulgando i file entro il limite stabilito, ma ha pure sottolineato che molte carte contengono materiale pornografico e informazioni sensibili sulle vittime. E questa potrebbe essere un'altra ragione per renderne nota soltanto una parte. Un gruppo di vittime degli abusi di Epstein ha esortato Bondi a "fare la cosa giusta e a non nascondere informazioni".

Intanto, Trump ha chiesto l'arresto e, potenzialmente, la pena di morte, per un gruppo di sei parlamentari democratici che hanno

pubblicato un video in cui incoraggiano i militari e i membri dell'intelligence a non seguire gli ordini del presidente in caso violino la legge. Sottolineando che "si chiama comportamento sedizioso ai più alti livelli".

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