La Libia è quasi blindata ma si apre la nuova rotta dall'Algeria alla Sardegna

Crollano gli sbarchi in Sicilia, i flussi si spostano a ovest con traversate pubblicizzate sui social

La Libia è quasi blindata ma si apre la nuova rotta dall'Algeria alla Sardegna

Altro che sbarchi fantasma: La nuova rotta dei migranti parte dall'Algeria e arriva in Sardegna con un tragitto ancora più breve, rispetto alla Libia. Non solo: le traversate vengono ampiamente pubblicizzate sulla pagina Facebook «Haraga Dz», dal nome dei clandestini che partono dal Nord Africa per arrivare in Europa. Le nuove rotte, dopo il parziale stop libico, riguardano anche le isole greche dell'Egeo e addirittura il Mar Nero dove il 22 settembre è affondato un barcone con 38 migranti a bordo (4 i morti).

L'eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu ha lanciato l'allarme: «Il silenzio del governo è davvero imbarazzante. Dopo aver gongolato per un calo degli sbarchi si ignora completamente una delle rotte più allarmanti, quella che conduce dall'Algeria alle coste della Sardegna. In pochi giorni gli sbarchi sono stati centinaia e dall'inizio di agosto gli arrivi sono aumentati a dismisura».

Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, è volato ad Algeri, per chiedere alle autorità di stroncare sul nascere la nuova rotta, ma i risultati, per ora, non si vedono. I barchini per Sardegna partono da Hannaba, in Algeria oppure da Sfax in Tunisia. La guardia costiera tunisina ha fermato in settembre 550 migranti che stavano prendendo il mare.

L'aspetto paradossale è che la nuova rotta viene pubblicizzata su Facebook alimentando nuove partenze. Sulla pagina «Haraga Dz» giovedì pomeriggio è stato postato un video di un barchino bloccato in mezzo la mare con il seguente commento: «Si è rotto il motore. Hanno passato 5 ore a 30 chilometri dalla Sardegna, ma grazie ad Allah sono arrivati e stanno tutti bene». Un altro video mostra un gruppo di algerini che cantano felici arrivando sull'isola. Alcune foto mostrano barchini stracarichi con il post: «Partenza di diverse barche ieri notte verso l'Italia». L'ennesimo post con un immagine di colomba bianca della pace fornisce il numero romano del centro di soccorso della guardia costiera. In evidenza anche il cellulare che fin dai primi arrivi via mare dei siriani nel 2013 corrispondeva a Nawal Soufi, soprannominata Lady Sos. Una trentenne marocchina di Catania, che riceve le chiamate di emergenza dai barconi verso l'Italia e passa le coordinate alle Capitanerie lanciando i soccorsi. In pratica favorisce l'arrivo della merce umana e nessuno sembra chiedersi se è legale. Anzi, le edizioni Paoline le hanno dedicato addirittura un libro, che già dal titolo non lascia dubbi: Nawal, l'angelo dei profughi. Dopo lo stop degli arrivi dalla Libia sembra essersi riattivata sulla nova rotta Algeria-Sardegna.

Da agosto, quando è temporaneamente diminuito il flusso dalla Libia, è stata registrata una media di 200 arrivi al giorno sulle isole greche. Oltre 6.000 persone sono sbarcate dallo scorso mese e si stima che il 40% siano minori.

In questo caso la maggioranza è composta da profughi provenienti dall'Irak o dalla Siria. In Libia sono pure diminuiti gli arrivi dal Niger, porta d'ingresso dei migranti diretti verso l'Italia. Secondo il ministro degli Esteri, Angelino Alfano i transiti sarebbero crollati da 70mila a 4mila persone.

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