«Imprenditore, legato al sociale, docente universitario, inserito in tanti contesti cittadini». Matteo Salvini traccia l'identikit del candidato sindaco di Milano. E se in mattinata, arrivando al Palazzo delle Stelline per un incontro con le partite Iva prima e con i consiglieri e parlamentari milanesi della Lega poi, ipotizza che il nome uscirà «all'inizio della prossima settimana», nel tardo pomeriggio a SkyTg24 accorcia alle «prossime ore». In quel momento è in corso sempre alle Stelline il lancio della campagna elettorale di Forza Italia a Milano, tra i corridoi gira voce che il papabile non solo sia presente ma possa essere annunciato da Silvio Berlusconi durante la telefonata agli azzurri in sala. «Il nome arriverà a brevissimo» sembra confermare l'ipotesi il ministro Maristella Gelmini, aggiungendo che «Milano ha bisogno di una proposta legata alla società civile». Ma Berlusconi non brucia i tempi. «Alla fine stupiremo tutti per la qualità della soluzione che indicheremo per sfidare Beppe Sala - assicura Berlusconi - ma purtroppo il tema che monopolizza le cronache è il nome del candidato e non è una gara sui tempi quella per vincere a Milano ma sulla qualità delle idee e delle persone. Non vince chi ha già il nome ma chi trova il candidato migliore. E Sala col suo profilo imprenditoriale aveva suscitato molte speranze che sono andate deluse. Ci prenderemo tutto il tempo necessario. Stiamo valutando molti nomi delle professioni e delle imprenditoria non ancora usciti». Aggiunge che non gli «interessa la discussione se debba essere politico o della società civile ma che sia bravo e competente».
Salvini avrebbe raggiunto nel pomeriggio Berlusconi ad Arcore per condividere il nome dell'imprenditore e la squadra. Il segretario leghista insiste sulla schema della «squadra con 4/5 nomi», ossia candidato in ticket con il vice e due/tre testimonial che non necessariamente avranno ruoli in giunta. Difende l'ipotesi di Gabriele Albertini vice («sarebbe un perno fondamentale») nonostante i veti di Fdi e centristi. E affossa del candidato politico, Maurizio Lupi. «Ho incontrato tre persone convinte, positive, vogliose di fare il sindaco. Io presento sempre tutti i dati negativi: ti pagano poco, ti indagano tanto, telefono acceso h24 ma hanno detto sì» ha premesso ieri mattina Salvini e tra i tre c'è l'imprenditore. I testimonial potrebbero essere alcuni dei papabili già circolati, da Fabio Minoli a Annarosa Racca o Roberto Rasia o new entry. «Lupi? La partita non si è mai aperta, sarà un nome della società civile - ribadisce -. Abbiamo detto che non candidiamo parlamentari in carica, neanche se sono stimabili, amici, con cui ho condiviso anni e anni in Consiglio comunale».
Alla convention milanese di Fi Tajani ribatte invece che «stiamo cercando candidati civici per allargare i confini del centrodestra. Ma se non si trovassero, Lupi sarebbe il miglior candidato politico possibile. Vedremo cosa accadrà». Le quotazioni dell'impreditore sembrano altissime.
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