Se molte località balneari lamentano l'invasione dei profughi, che potrebbero compromettere la stagione turistica, il litorale ligure di Levante può invece tirare un sospiro di sollievo. Da Santa Margherita alle Cinque Terre, spiagge e carruggi sono affollati solo di turisti, che per ora garantiscono il tutto esaurito. Ma non è tutto oro quel che brilla. L'estate, oltre ai vacanzieri, ha spinto sui litorali anche molti ladri tanto da spingere le forze dell'ordine a un giro di vite senza precedenti. I protagonisti sono i soliti nomadi che, nonostante la pioggia di denunce e i provvedimenti di allontanamento, continuano il loro assalto a case private, locali, auto e ai viaggiatori sui treni e nelle stazioni. La zona più colpita recentemente sembra essere il comprensorio delle Cinque Terre, dove è più alta la concentrazione di stranieri, goloso obiettivo per i borseggiatori. L'esasperazione dei residenti e dei turisti ha messo in moto i Carabinieri, che hanno rafforzato i servizi in tutte le loro stazioni della provincia di La Spezia e aumentato le pattuglie e il personale in borghese. La linea dura comincia a dare risultati. Nell'ultima settimana, i militi dell'Arma hanno fermato e denunciato sei nomadi, quattro dei quali proprio a Monterosso.
Ancora più allarmante è la situazione per chi viaggia sulle ferrovie del litorale. I furti denunciati sono centinaia sia a bordo dei treni sia nelle stazioni. La Polizia ferroviaria ha già effettuato 30 arresti e dispiegato 1400 pattuglie sui convogli in tutta Italia. L'emergenza borseggi ha costretto le Fs e la Polizia ferroviaria a lanciare il 15 luglio la campagna «Stai attento! Fai la differenza», con manifesti e volantini in tutte le lingue distribuiti nelle stazioni italiane, soprattutto a Genova, La Spezia e Cinque Terre. A La Spezia la Lega ha proposto che Trenitalia e Regione Liguria siglino un accordo come quello già sottoscritto da Lombardia e Piemonte. «I membri delle forze dell'ordine dovrebbero viaggiare gratis sui treni, così si aumenterebbe la sicurezza».
Nel frattempo i furti continuano. Il caso più curioso è quello della gang delle finte turiste. Quattro giovani nomadi di bell'aspetto, con abiti firmati e borsette di lusso, che assalgono i turisti, meglio se stranieri, quando salgono o scendono dai treni. Due spingono la loro vittima contro la terza ladra che protesta con il malcapitato distraendolo, mentre la quarta gli sfila il portafoglio o il telefonino. La polizia ferroviaria le ha identificate ma, non essendoci alcuna precisa denuncia, non può fare altro che allontanarle dalle stazioni. «Sono sempre le stesse - racconta un impiegato che fa il pendolare -. Cambiano vestiti e trucco ma le riconosciamo. Sono un incubo».
Un danno non indifferente per l'immagine delle Cinque Terre, dove albergatori e commercianti temono che i turisti possano non
tornare. Residenti e pendolari hanno cercato di fermare la gang delle nomadi affiggendo le loro foto in ogni stazione del litorale, ma glielo hanno vietato. Il motivo? Paradossale: le nomadi potrebbero denunciarli per calunnia.
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