Rubrica Cucù

L'impossibile ballo tra Susanna e Matteo

La signora Novecento incontrò il Signor Duemila e tentarono un'impossibile danza

L'impossibile ballo tra Susanna e Matteo

La signora Novecento incontrò il Signor Duemila e tentarono un'impossibile danza. La prima ballava languidamente il lento, il secondo saltellava al ritmo del waka waka. Una chiedeva l'eternità, l'altro aveva il disco orario per esaurire il loro rapporto in un'ora d'aria (fritta).

L'impossibile sincronia tra la Lenta Susanna dell'antica stirpe dei Camussi, fossili cigielidi dell'era Trimurti, e Matteo Rap, premier velocista col uaifai incorporato e il cervello a fibre ottiche. Da una parte l'estenuante trattativa fino a notte inoltrata, come si usava al tempo dei tirannosauri sindacali, le rituali contorsioni mediatrici e le antiche liturgie propiziatorie, gli appostamenti per ore e ore, le guerre di posizione, fino allo sfinimento. Dall'altra il trolley, la frenesia, il fast cool, il «frettismo» come ideologia.

Camusso viene dalla scuola eleatica, è con Parmenide, il divenire è un'illusione, e con Zenone, la tartaruga batterà Achille piè veloce. Renzi viene dalla scuola breve, due anni in un'ora, è con Eraclito, tutto scorre, movie movie, non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. Lei moviola lui movie, lei rewind lui forward. Lei al ralenty che posa per il dagherrotipo o per il «Quarto Stato» di Pelizza da Volpedo, lui che fa spot, shooting e trailer. Poi però si desta il senso storico e qualcuno riavvolge la pellicola: ma questo film l'ho già visto. I veloci come Renzi si chiamavano futuristi, la verve di quel movimento si esaurì nei primi decenni del secolo scorso...

Il futuro passa veloce.

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