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Cosa può succedere al governo con la lite Conte-Grillo

Il braccio di ferro tra l'ex premier e Grillo attenziona i partiti. Sono forti le preoccupazioni sulla tenuta dell'esecutivo: si temono ripercussioni sulla maggioranza

Cosa può succedere al governo dopo la lite Conte-Grillo

I risvolti del duello a distanza tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sono del tutto indecifrabili e imprevedibili. Un braccio di ferro che va avanti da diversi giorni e che presto potrebbe culminare con l'uscita di scena dell'ex presidente del Consiglio. Proprio all'avvocato era stato affidato l'arduo compito di rifondare un Movimento 5 Stelle alle prese con una crisi di identità e spaccature all'interno. E adesso il gruppo pentastellato è ancora più fragile, indebolito sotto una dialettica spinta del comico genovese che non si è frenato per mettere le cose in chiaro e avvertire l'ex premier. Il garante non vuole ridursi a una figurina, a un ruolo di secondo piano: vuole ancora avere il pallino del gioco e decidere la linea politica del M5S. Dall'altra parte però c'è Giuseppi, che di certo non si piegherà a richieste che potrebbero emarginarlo e addirittura ridimensionarlo a semplice leader puramente formale.

I timori sul governo

Il caos totale nel Movimento viene comunque attenzionato dai partiti, soprattutto da quelli che compongono l'attuale maggioranza. Il timore infatti è che la situazione escandescente possa minare la stabilità del governo e produrre forti ripercussioni sull'esecutivo. Nel Partito democratico c'è grande confusione e preoccupazione, così come ha confermato a ilgiornale.it una deputata dem che vuole mantenere l'anonimato: "Si è un po' preoccupati di questo momento di crisi. Noi del Pd stiamo un po' a guardare, un po' in ansia, perché non riusciamo a capire il punto di caduta di questa roba".

Così le forze politiche guardano quanto sta accadendo nel mondo 5S. Le motivazioni, come già detto, vanno trovate nel fatto che le fibrillazioni si potrebbero ripercuotere sul governo guidato da Mario Draghi. Soprattutto perché il Movimento 5 Stelle è azionista di peso. Sulla questione è intervenuto Andrea Orlando del Pd: "La crisi dei 5 Stelle non è auspicabile per nessuno, mi auguro che si risolva positivamente". Il ministro del Lavoro ritiene che tutto ciò pone il Partito democratico di fronte a una sfida immediata: "Perché se il M5S dovesse entrare in crisi, e io non me lo auguro, questo determinerebbe un cambiamento negli equilibri nella maggioranza".

I dubbi sul M5S

Il deputato grillino Angelo Tofalo, in un'intervista rilasciata a Il Mattino, ha assicurato: "In questo momento così delicato, in piena emergenza sanitaria ed economica, siamo e saremo leali". Ma sono molti i dubbi e i sospetti sulle possibili mosse future del Movimento. Si guarda con preoccupazione soprattutto a quella fronda di senatori pronti a seguire Conte qualora dovesse formare un partito tutto suo.

Si rischia infatti un esodo dal Parlamento, con più di qualche eletto pronto a dire addio e dunque a sfilarsi dal governo.

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