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L'invasione di Casaleggio: dettava le manovre ai 5 Stelle

La denuncia dell'ex ministro Fioramonti. E l'ex grillina Fattori rivela: "Dal 2017 comandano lui e Di Maio"

L'invasione di Casaleggio: dettava le manovre ai 5 Stelle

Emergono nuovi particolari sul partito-azienda M5s. L'azienda è ovviamente la Casaleggio Associati Srl, entità parallela al M5s fin dalla nascita del movimento creato da Beppe Grillo e appunto da Gianroberto Casaleggio, fondatore di entrambe. Il ruolo dei vertici della società, passata poi in mano al figlio Davide, è sempre stato poco chiaro. Ma la cosa è diventata ancora più delicata con il passaggio del M5s da forza di opposizione a partito di governo che esprime ministri e di fatto anche il capo dell'esecutivo. Che ruolo ha avuto, precisamente, Davide Casaleggio nel Movimento Cinque Stelle e quindi di riflesso nell'azione di governo? Una domanda che non ha mai avuto una risposta trasparente. E che appare ancora più problematica alla luce delle recenti notizie sui quasi 2 milioni di euro pagati da Philip Morris come consulenza alla Casaleggio Associati, mentre il M5s in Parlamento tagliava le tasse sulle sigarette elettroniche, uno dei rami di business della multinazionale americana. Davide Casaleggio ha minacciato querele respingendo le accuse sul presunto conflitto di interessi che, riguardasse un altro partito, avrebbe scatenato fuoco e fiamme da parte dei grillini. «Non ho mai richiesto nulla - dice Casaleggio jr - per i clienti di Casaleggio Associati a eletti o governanti del Movimento 5 Stelle, mantenendo sempre una distinzione netta tra le due realtà». Però è certo che il ceo della srl milanese è anche presidente dell'Associazione Rousseau, la piattaforma del Movimento Cinque Stelle. E che partecipa alla vita del M5s, non si capisce bene in quali vesti non avendo cariche specifiche nel movimento. Ma Casaleggio, a quanto pare, non è solo un semplice consigliere esterno per i vertici del Movimento, uno che «dà una mano», come si è sempre descritto. A raccontarlo al Riformista è l'ex ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, uscito dal M5s e sostituito al ministero dalla Azzolina. L'ex grillino svela che Casaleggio «nelle riunioni che contano c'è e c'è sempre stato. Non c'erano molti di noi. Magari non c'ero io che ero ministro. Ma Casaleggio nelle riunioni politiche importanti è sempre presente». Ma, a quanto racconta Fioramonti che in quanto ministro era testimone privilegiato, Casaleggio non presenziava solo a riunioni sui temi da lui meglio conosciuti, come il digitale. No, «i vertici presieduti da Casaleggio sono quelli sulla legge di bilancio, sul rimpasto di governo, la scelta dei Ministri. Questa roba qua» racconta Fioramonti. Ma a che titolo il titolare di un'azienda privata partecipa a incontri di questo livello? Mistero. Ad aggiungere altra carica esplosiva è un'altra ex M5s storica come la senatrice Elena Fattori, che sempre al Riformista dice: Davide (Casaleggio, ndr) non può continuare a dire di essere solo un informatico. È un imprenditore che ha fondato un partito, tutti nel Movimento sapevano di doversi riferire a lui. Dal 2017 il M5s lo guidano lui e Di Maio».

Fioramonti ha poi parzialmente rivisto le affermazioni, specificando che Casaleggio «era regolarmente presente a tante riunioni politiche, anche quelle di vertice, ma non so assolutamente che decisioni siano state prese su sua indicazione». Casaleggio, invece, parla di bufale, «non ho mai partecipato a riunioni governative per definire la Finanziaria». È proverbiale il riserbo del guru ereditario, che non ama rispondere alle domande dei giornalisti. Le Iene però sono riusciti a raggiungerlo, per porgli un semplice interrogativo: per 50.000 euro al mese, per tre anni consecutivi, cosa ha fatto esattamente la Casaleggio Associati per Philip Morris? La replica però è evanescente come una boccata di sigaretta elettronica, trincerandosi dietro la «policy aziendale» per non rispondere.

Un'altra sua specialità.

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