Non è mai stata una storia romantica. La convivenza tra alfaniani e renziani nasce per interesse e per debolezza. Tu, Matteo, mi garantisci qualche poltrona al governo e in cambio noi in cambio ti garantiamo uno straccio di maggioranza, soprattutto al Senato, dove i numeri sono ballerini. Adesso questa «alleanza di fatto» si avvia al capolinea. La scusa, come spesso accade quando si rompe un patto, è per difendere un principio. Angelino fa il paladino del matrimonio tradizionale contro le unioni civili. No alle coppie di fatto e no alle adozioni per famiglie donna-donna o uomo-uomo. Come dire: stavolta da qui non si passa. Renzi non si scomoda neppure a rispondere. Ci pensa, sbrigativa, Maria Elena Boschi. Ncd non vota? Ce ne faremo una ragione, chiederemo ad altri. A Verdini, per esempio. Questo la Boschi non lo dice chiaramente ma si capisce. E poi sulle unioni civili i grillini non dovrebbero votare contro. A questo punto Alfano tenta una prova d'orgoglio: anche noi siamo pronti a ogni alleanza per mandare sotto il governo su questa materia. È rottura. Ma questo contrasto nasconde molte altre cose.
Alfano sembra svegliarsi adesso, ma la verità è che Renzi sulle unioni civili non si è mai nascosto. La realtà è che, pur di restare al governo, Alfano ha tirato a campare. Si è perfino raccontato la storia che Matteo è il premier fantoccio del Ncd. Fa cose di destra e il merito sarebbe di Angelino. Tutto vero, ma poi uno si sveglia. È quello che è successo ad Alfano. Ncd ha perso quel ruolo residuale che aveva. Renzi lo ha scavalcato al centro ed è andato a cercarsi un alleato fiorentino. Il partito non ha elettori e ogni giorno perde pezzi. È nato da una scissione opportunistica e via via si è sfarinato. L'alternativa adesso è fare il portaborse ai renziani o provare a dire: io esisto. E magari cercare la benedizione della Chiesa. Troppo tardi.
Matteo è un politico cinico, non stima i «centristi» perché l'unico centro è lui. Li ha usati e gettati via. Quella di Alfano ormai non è più una battaglia di principio. È sopravvivenza. È l'ultimo sussulto prima della fine. Avanti il prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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