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L'ipotesi Supermario spacca i dem

I pro: Draghi piace al Colle. I contro: ma così torna in pista Renzi

L'ipotesi Supermario spacca i dem

L'ipotesi di Mario Draghi a Palazzo Chigi spacca i dem. La linea ufficiale del Partito (Zingaretti-Bettini) è di andare con il governo Conte. Per due motivi: il Pd non sembra risentirne nei sondaggi dell'emergenza Coronavirus e poi un esecutivo di unità nazionale (con tutti dentro) rimetterebbe al centro della scena Matteo Renzi (tra gli sponsor dell'ex presidente della Bce). Al netto delle dichiarazioni ufficiali, lo scatto in avanti di Draghi, con la lettera al Financial Times, apre la discussione nel Pd. Al Nazareno si ragiona sull'ipotesi di un governo di salute pubblica guidato dall'economista. Soprattutto se l'operazione (come sembra) ha la benedizione del Quirinale. Il fronte pro-Conte non è poi così granitico. Tra i dem cresce la tentazione di chiedere all'ex governatore della Bce di prendere in mano la guida del Paese. Tra i sostenitori di un governo Draghi, per ricostruire l'Italia stremata dall'emergenza Coronavirus, c'è l'ex ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina con la sua corrente Fianco a Fianco. Sono due i componenti dell'area Martina in segreteria nazionale: il sindaco di Empoli Brenda Bernini e Stefano Lepri. Ma lo scossone più forte arriverebbe dalla corrente di Base Riformista che fa capo a Lorenzo Guerini, ministro della Difesa del governo Conte, e Luca Lotti, ex braccio destro di Renzi. È la componente pro-Draghi più forte sia nel partito che in Parlamento. A Palazzo Madama c'è il capogruppo Andrea Marcucci. A Montecitorio una pattuglia di deputati tra cui Carmelo Miceli, Andrea Romano ed Emanuele Fiano. Sarebbe il gruppone più solido che spinge per la defenestrazione di Conte da Palazzo Chigi.

Resta, per ora, sulla posizione ufficiale del partito (no al governo Draghi) il ministro della Cultura Dario Franceschini. Ma qualche crepa nella corrente di area dem si apre. E riflettono sull'ipotesi di un esecutivo di unità altri due big dei dem: Matteo Orfini e Gianni Pittella. La discussione è aperta. Quando e come si dovrà affrontare concretamente il nodo Draghi è ancora presto per dirlo. Ora la priorità (per tutti) è uscire dall'emergenza sanitaria. E fino a quel giorno la linea sarà di evitare fughe in avanti. Dichiarazioni che possano indebolire la leadership di Zingaretti o dell'esecutivo giallorosso. Posizione racchiusa nelle parole di Goffredo Bettini: «Sì a una cabina di regia.

No al governo di tutti».

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