Cronache

L'ira degli agenti in piazza. "Otto aggressioni al giorno"

Sindacati e militari chiedono una legge di tutela. Presenti Tajani, Salvini e Meloni: "Divise da rispettare"

L'ira degli agenti in piazza. "Otto aggressioni al giorno"

Le divise dicono «basta alle aggressioni». Troppe, ripetute e non condannate da un governo che non fa niente per i tutori della legge. Ieri molte sigle sindacali di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, vigili del fuoco, guardie giurate, sono scese in piazza del Popolo, a Roma, per sottolineare la loro indignazione per una realtà che si fa sempre più avvilente.

La manifestazione, organizzata dal Sap (Polizia), Sappe (Polizia Penitenziaria), il Simcc (Carabinieri), Simgdf (Guardia di Finanza), Fsp (Polizia), il Les (Polizia), Co.Na.Po (Vigili del Fuoco) e Sulpl (Polizia Locale), si è svolta, davanti a migliaia di manifestanti, alla presenza di numerose personalità politiche. Al centro dell'evento la proposta di legge dell'onorevole leghista Gianni Tonelli, che chiede telecamere sulle divise e in ogni luogo di lavoro degli agenti per garantire la loro sicurezza. Sempre più spesso, infatti, accade che a fronte di aggressioni alle forze dell'ordine, poi in tribunale finiscano gli stessi operatori di polizia. I dati fotografano 235 ingressi al mese di una divisa al pronto soccorso, quasi 8 al giorno: nel primo semestre del 2020, gli atti ostili contro le forze dell'ordine sono aumentati del 20%.

Alla manifestazione hanno aderito tutti i politici di Centrodestra. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha chiarito: «Non vedo l'ora di tornare a ridare dignità a ogni uomo e donna delle Forze dell'Ordine e credo che si dovrebbe reintrodurre qualche mese di militare per i giovani della nostra Italia per seminare di nuovo valori come rispetto, ordine, regole, sacrificio e disciplina». Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ha chiarito: «È giusto che lo Stato tuteli le forze dell'ordine e riconosca dignità a chi prende poco più di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza, rischiando la pelle tutti i giorni. Bisogna anche cambiare - ha concluso - a livello culturale: il rispetto per l'uniforme deve essere inculcato nei giovani a scuola. Il governo deve fare di più, deve punire chi aggredisce».

Il senatore Maurizio Gasparri ha spiegato: «Fatti e non parole. Ieri ho fatto approvare in commissione Difesa del Senato la mia richiesta di audizione delle rappresentanze Cocer e sindacali del comparto sicurezza e difesa prima della manovra finanziaria. L'ultima volta furono ricevuti ai tempi del governo Berlusconi».

Giovanni Donzelli (Fdi) ha detto: «Uno Stato che difende i criminali e non le divise è uno stato che ha fallito». Galeazzo Bignami (Fdi) ha gridato dal palco: «Sostegno agli operati delle forze dell'ordine. Come dice Giorgia Meloni, impegnata a rispondere a Conte, c'è una riga ideale tra chi sta con la polizia e chi non ci sta. Noi stiamo a fianco degli operatori delle forze dell'ordine».

Tonelli non ha usato mezzi termini: «Il governo sta promuovendo, con la modifica dei decreti sicurezza, una divina indifferenza nei confronti degli operatori delle Forze dell'ordine. Partendo dalla mia proposta possiamo procedere all'analisi di tutto il disegno di Legge nella consapevolezza di aver disarmato il Partito dell'Antipolizia».

Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, ha tenuto a dire: «È la prima storica presenza in piazza a manifestare da parte di Carabinieri e Guardia di Finanza. E poi Vigili del Fuoco e Polizia Locale: tutti uniti per rivendicare una dignità oramai persa. Non è tollerabile contare quasi 250 aggressioni al mese tra gli uomini e le donne delle forze dell'ordine».

«Non troverete un solo operatore in divisa sereno in tutta Italia - le parole di Valter Mazzetti, segretario generale Fsp polizia - Tentare di far passare per un pigolio l'urlo che si leva da questa piazza, fingere che i nostri appelli siano solo temi da opposizione di governo è sciocco, è controproducente, è da bugiardi».

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