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L'irritazione di Fdi. "Ma nessun diktat contro Mediaset. Morbosità su Giorgia solo perché donna"

"Nessuno è irritato con Mediaset o con la famiglia Berlusconi, dopodiché ci sono valutazioni di altra natura da fare" inizia a confidare una fonte di primo piano a Palazzo Chigi

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«Nessuno è irritato con Mediaset o con la famiglia Berlusconi, dopodiché ci sono valutazioni di altra natura da fare» inizia a confidare una fonte di primo piano a Palazzo Chigi. Da una settimana, cioè dallo scoppio del Giambruno-gate, sui giornali c'è la gara a chi dipinge nel modo più drammatico i rapporti tra Fdi e mondo berlusconiano. Si va dalla semplice «irritazione» alle presunte «vendette» fino alle ipotetiche minacce, con annesso «crollo» del titolo a Piazza Affari in previsione delle future purghe meloniane. L'ultima puntata della telenovela prevede poi un «divieto» ai colonnelli di Fdi di andare nei talk show di Mediaset, come rappresaglia per i fuorionda di Striscia la notizia. Nell'entourage della Meloni la cosa viene liquidata come «falsissima. Non c'è nessun ordine di scuderia di disertare i talk Mediaset». Dal partito arriva anche, a corredo, una lista di ospitate nei programmi del Biscione da venerdì scorso (il giorno della separazione Meloni-Giambruno) a oggi: dal capogruppo dei deputati Foti al Tg4 a Tremonti a «Stasera Italia» su Rete4, dalla «doppietta» del capogruppo dei senatori Malan a TgCom a Fidanza e Delmastro (stasera) a «Dritto e Rovescio», e poi anche altri, sempre nella settimana della presunta guerra nucleare tra meloniani e galassia Berlusconi. Anche internamente a Mediaset nessuno ha notato un cambiamento quando si contattano esponenti meloniani.

Tutto bene allora? Nemmeno per sogno perché, come anticipava la nostra fonte, per i vertici Fdi c'è un «dopodiché» già emerso da tempo ma deflagrato con la vicenda Giambruno. Ed è questo: «Da quando Meloni è diventata premier c'è un interesse morboso sulla sua vita privata e famigliare. Sono stati tirati in mezzo tutti, la sorella, il padre, la madre, la figlia, il compagno, persino le amiche sono finite sui rotocalchi. E questa attenzione morbosa è dovuta al fatto che è una donna, c'è poco da fare. La stampa si è mai interessata della moralità delle compagne dei leader politici uomini? Non ne ho memoria. Invece la Meloni è donna, e quindi si può. Quindi l'irritazione c'è, non verso Mediaset o i Berlusconi, ma verso questa stampa, che include ovviamente anche Striscia la Notizia, che fin dal primo giorno ha dimostrato di avere un atteggiamento maschilista verso la prima donna premier» spiega la fonte vicinissima al presidente del Consiglio. Certo, è probabile che l'entourage del premier non se lo aspettasse anche da un programma Mediaset. Ma è stato spiegato, direttamente alla Meloni dagli stessi vertici di Cologno, che Ricci è una repubblica a parte dentro l'azienda, difficile controllarlo, ancora più improbabile bloccarlo. Si favoleggia di altri video nel cassetto, fermati grazie all'intervento di Pier Silvio. Tutte ricostruzioni che pescano nella fantasia e nelle voci di corridoio, non in notizie certe. L'unica cosa certa è che Striscia, ancora ieri sera, va avanti a sfottere Giambruno. Se la linea di Palazzo Chigi è dunque di non belligeranza, dentro Fdi ci sono anime diverse. E c'è chi accusa non solo Striscia, ma proprio Mediaset, come fa il deputato Federico Mollicone, che con il Foglio usa parole pesanti: «Quando si hanno delle registrazioni da mesi e si fanno uscire così, in più riprese, che cos'è se non un dossieraggio? Un modo per colpire Meloni».

Per Ricci, invece, parlare di dossieraggio è solo una «sagace drammatizzazione di una fortunosa pesca di totani», cioè i famosi fuorionda.

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