Siamo i campioni di autovelox in Europa. Un primato antipatico, che i cittadini italiani subiscono e che il Codacons ha certificato con un'analisi certosina. Il numero è gigantesco: più di 11mila. E gli introiti non possono che essere corposi. Soltanto nel 2022 gli autovelox hanno multato i cittadini per quasi 76 milioni di euro. Un bel gruzzolo, non c'è che dire. E un'altra vetta della classifica continentale sull'argomento multe. La politica conosce il problema. Il parlamentare Deidda, di Fratelli d'Italia, ricorda come la «tematica» sia «centrale» nel nuovo ddl sulla «riforma del Codice della strada», oltre che «oggetto di analisi approfondita da parte della commissione, che sta esaminando gli emendamenti che le varie forze politiche hanno presentato».
Un intervento ci sarà, insomma. Come peraltro lascia intendere l'impostazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul caso di Bologna 30. Il dicastero presieduto da Matteo Salvini ha fatto sapere che «il Mit ha deciso di evitare il proliferare di autovelox in zone con limite fino a 50 km all'ora: gli occhi elettronici devono garantire il rispetto delle regole in strade a rischio e non essere uno strumento vessatorio». L'utilizzo senza se e senza ma degli autovelox non è possibile. E la direttiva del Mit dovrebbe chiarirlo a breve. «Siamo d'accordo - aggiunge Deidda - che gli autovelox non debbano essere dei bancomat ma strumenti per la sicurezza». Il Codacons ha fotografato la situazione pure in virtù di quello che sta accadendo con Fleximan, il distruttore di autovelox portato alla ribalta in tutta la Penisola da Pomeriggio 5 e dai social. Un po' di numeri per comprendere la portata del fenomeno autovelox all'interno dei nostri confini: in Gran Bretagna gli autovelox sono circa 8mila, in Germania quasi 5mila e in Francia quasi 4mila. Una bella differenza rispetto alla casistica che riguarda il Belpaese che vale la pena ripetere: 11.130.
Andrea Caroppo, parlamentare di Fi, dà ragione al Codacons: «È un tema su cui soltanto ora si vede la luce. Il Mit ha adottato un decreto che ora è in conferenza Stato-città. Un decreto che era stato previsto nel 2013. Ma negli anni c'è stata la resistenza da parte di alcuni Comuni. Nel frattempo stiamo provando, attraverso il nuovo Codice della strada, a porre in essere alcuni correttivi, tutelando comunque la sicurezza. I proventi delle multe, per esempio, dovrebbero essere destinati alla manutenzione delle strade e non per altri scopi. Per noi di Forza Italia è una battaglia storica». Anche dall'opposizione si solleva una voce che rimarca la necessità di un intervento. «L'Italia è prima in Europa. Purtroppo per le multe da autovelox. Firenze ha la maglia nera: incassa 23.
2 milioni di euro, poi Milano e infine Roma con 6,1 milioni», dice il deputato d'Italia viva Francesco Bonifazi, nominando peraltro tre realtà governate dal Pd, con i sindaci Nardella, Sala e Gualtieri. «E poi, quei soldi dove finiscono? Per ripianare i bilanci, anziché sulla sicurezza stradale. Posso dire che è una vergogna?», chiosa il renziano.
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