Coronavirus

L'Italia pre-lockdown: feste vietate, movida e assalto ai negozi. Poi la fuga dalle città

Strade intasate, locali da tutto esaurito, corsa all'acquisto dei beni di prima necessità: sono solo alcuni degli effetti del pre lockdown, con le chiusure in zona rossa di alcune regioni e di un'Italia spaccata a metà dai numeri dei contagi da Covid.

L'Italia pre-lockdown: feste vietate, movida e assalto ai negozi.  Poi la fuga dalle città

Strade intasate, locali da tutto esaurito, corsa all'acquisto dei beni di prima necessità: sono solo alcuni degli effetti del pre lockdown, con le chiusure in zona rossa di alcune regioni e di un'Italia spaccata a metà dai numeri dei contagi da Covid. Il panico pre divieti ha generato il caos, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano. Nella Capitale locali sold out. La gente pur di non rinunciare alla possibilità di un ultimo pranzo al ristorante ha fatto registrare numeri da capogiro.

Ciò che però si è notato di più è il traffico che nel corso di questo weekend ha caratterizzato il centro città e le grandi arterie di comunicazione, con code anche di ore e gravi incidenti che si sono verificati sul raccordo anulare. I negozi sono stati presi d'assalto, sotto gli occhi delle forze dell'ordine impegnate come sempre nei controlli anti assembramento. Mentre qualcuno alla movida non ha rinunciato con feste private anche nei locali aperti illegalmente a serrande abbassate.

A Milano controlli per verificare l'osservanza da parte di cittadini e esercizi pubblici, delle disposizioni di legge in vigore. Da lunedì 8 a ieri, i poliziotti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura hanno identificato 2.492 persone, sanzionandone 47 per il mancato rispetto delle misure previste. Nei giorni scorsi le volanti della Polizia di Stato, a seguito della segnalazione giunta al numero di emergenza, sono intervenute presso un bar di via Bessarione. All'interno hanno trovato oltre al titolare e a un dipendente, 27 avventori seduti ai tavoli, tutti multati. Al titolare è stata intimata la chiusura provvisoria dell'esercizio per cinque giorni. Venerdì scorso, sempre a Milano, i controlli sono stati mille. Le volanti sono intervenute presso le Colonne di San Lorenzo, la Darsena e in zona Brera per segnalazioni relative ad assembramenti tra i giovani, fortunatamente disincentivati.

I controlli fino a questa sera vedranno impiegati oltre alla Polizia di Stato, anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia locale, che si concentreranno a Milano soprattutto nella zona del centro. Sempre nel capoluogo lombardo, le forze dell'ordine hanno sanzionato alcune persone che si erano riunite in casa per una festa abusiva organizzata nonostante i divieti. Prese di mira anche le stazioni ferroviarie, con gente in partenza per altre regioni.

Il rischio è che molti tentino di andare nelle seconde case, soprattutto lungo il litorale della Versilia o quello di Rimini, per trascorrere il lockdown lontano dalla città. I controlli, in questo caso, saranno affidati alla Prefetture, che dovranno verificare infrazioni attraverso le forze dell'ordine.

Confesercenti avverte che in questi giorni c'è stato anche un vero e proprio assalto a parrucchieri ed estetisti. Gli appuntamenti sono raddoppiati. Il presidente Sebastiano Liso ha chiarito: «Per accontentare tutte le clienti avrei bisogno di un 30 per cento di personale in più. Sembra quasi una di quelle giornate che anticipano le chiusure estive».

Insomma, visti i pregressi dello scorso anno, gli italiani che finiranno in zona rossa hanno deciso di non rinunciare al ritocchino ai capelli o alla manicure.

Perché poi ci aspetteranno settimane di rigore assoluto e l'aspetto fisico, a quanto pare, conta anche in tempi di lockdown.

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