Coronavirus

L'Italia verso il green pass esteso sul lavoro. Gli statali, poi i privati: il nodo forze dell'ordine

Giovedì il Cdm. Il dubbio sugli agenti: in 18mila ancora non sono protetti

L'Italia verso il green pass esteso sul lavoro. Gli statali, poi i privati: il nodo forze dell'ordine

Il presidente del Consiglio Mario Draghi accelera sull'estensione del green pass per nuove categorie. Nessun rinvio a dopo il voto: l'ipotesi è la convocazione di un Consiglio dei ministri già giovedì per varare un decreto bis. La riunione dell'esecutivo potrebbe essere preceduta, tra martedì e mercoledì, dalla cabina di regia per definire le prossime norme sull'uso obbligatorio del passaporto vaccinale.

Gli uffici di Palazzo Chigi sono al lavoro per l'intero week end per sciogliere gli ultimi nodi tecnici e giuridici sul provvedimento. Terreno scivoloso. Ma l'orientamento del governo è chiaro: ampliamento graduale della platea per cui scatterà l'obbligo green pass.

La tappa successiva sarà l'introduzione dell'obbligo del certificato verde per gli statali. Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta non intende fare alcun passo indietro. La misura scatterà con due obiettivi: dare un'ulteriore spinta alla campagna vaccinale e favorire il ritorno in presenza negli uffici pubblici.

Il decreto sull'obbligo green pass per i dipendenti pubblici pone ostacoli da superare. Innanzitutto il perimetro di applicazione. Non basta l'identificazione del dipendente pubblico. Bisogna capire se nella categoria vadano inseriti i dipendenti di società miste (pubblico-privato) e di cooperative che svolgono attività per enti pubblici. C'è il nodo delle forze dell'ordine: sarebbero 18mila, tra carabinieri e poliziotti, gli agenti non vaccinati. E infine il nodo delle sanzioni: l'idea della sospensione dello stipendio non convince tutte le forze politiche. La strada è però imboccata: l'asticella fissata dal governo è il 90% di vaccinati entro fine ottobre.

Sono giorni di mediazione tra i partiti di governo. Forza Italia spinge: «L'unica strada attualmente percorribile per raggiungere l'obiettivo è l'estensione del green pass a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, prima che il Covid trovi il suo alleato naturale nella stagione fredda: non possiamo farci trovare impreparati» spiega il presidente dei senatori Anna Maria Bernini.

Tappa successiva: i lavoratori di aziende private. L'orientamento è quello di applicare le stesse norme che saranno varate per gli statali. Ma c'è da superare la resistenza dei sindacati. Maurizio Landini, leader della Cgil, avverte: «Noi continuiamo a pensare che chi ha bisogno del green pass per lavorare dovrebbe avere anche la possibilità di avere i tamponi gratuiti». E rilancia la battaglia sull'obbligo vaccinale: «Pensiamo sempre di più che sarebbe necessario che nel Paese, nel Parlamento, nel governo si aprisse una discussione per l'obbligo vaccinale per tutti».

Sono pronte le norme per allargare l'obbligo del passaporto vaccinale ai lavoratori delle strutture dove il green pass è già richiesto per i clienti: bar, ristoranti, fiere, teatri e musei. Più complicato il capitolo trasporti. Per ora l'obbligo vale solo aerei, treni (lunga percorrenza) e navi.

È difficile si possa introdurre l'obbligo per bus, metro e tram.

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