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La lite e il colpo col falcetto. Assessore ucciso dal vicino

Pierluigi Beghetto aggredito in strada: fermato un 62enne con problemi psichici. In passato la vittima gli aveva trovato lavoro

La lite e il colpo col falcetto. Assessore ucciso dal vicino
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Aggredito e ucciso in strada con un falcetto da giardinaggio per una banale questione di vicinato. Pierluigi Beghetto, 54 anni, una moglie due figli di 17 e 20 anni, è morto così ieri mattina a Esino Lario, in provincia di Lecco, dove era consigliere comunale e assessore. L'assassino, un suo vicino di casa, è stato arrestato con l'accusa di omicidio. Si chiama Luciano Biffi, un pensionato di 62 anni che vive nello stesso edificio della vittima nel piccolo centro tra le montagne lecchesi di poco più di 700 abitanti. È stato lui stesso, dopo l'omicidio, a chiamare i soccorsi e a confessare.

Il delitto è avvenuto in pieno giorno, verso le 9,30 di ieri, a poca distanza dal centro storico del paese. Al culmine di una lite per futili motivi, nel corso della quale Biffi ha scagliato contro l'assessore comunale un falcetto da giardinaggio, provocandogli profonde ferite alla gola e alla testa, che non gli ha lasciato scampo. Era assessore della giunta del sindaco Pietro Pensa, eletto nel 2020 con una lista civica, ed era conosciuto in paese per la sua professione di elettricista, come volontario di un locale gruppo antincendio e per la sua attività di apicoltore. Appena saputo della tragedia il primo cittadino è andato personalmente ad Usmate Velata, a casa Beghetto, per stare vicino alla famiglia del suo consigliere, un uomo conosciuto da tutti per la sua disponibilità e gentilezza. A Esino, dove lavorava e aveva le arnie, c'era la sua seconda casa.

Beghetto era titolare dell'azienda agricola Ape Montana specializzata nella produzione di miele. Conosceva da tempo Biffi, al quale in passato aveva offerto alcuni lavori saltuari nella sua azienda per aiutarlo. Sembra infatti che il pensionato, che viveva con la madre al piano sopra a quello del politico locale, avesse difficoltà economiche. Si dice anche che avesse qualche problema psicologico, anche se non è stato confermato dai magistrati nello scarno comunicato diffuso. In paese era comunque noto per i suoi modi violenti. Sembra che a scatenare la discussione ieri mattina, nel cortiletto comune della casa, sia stato un sacco di pellet lasciato davanti a un garage, ma i carabinieri devono ancora fare piena luce sulla dinamica del delitto, comunque legata a vecchie «ruggini» di vicinato. Indaga la Procura di Lecco con i militari del Nucleo investigativo della città, che hanno effettuato i primi rilievi. Il sostituto procuratore di turno era sul luogo del delitto e ha disposto l'autopsia per fare luce sulle cause della morte. Biffi ha subito confessato e ora è in cella in attesa dell'udienza di convalida.

Su Lecconline il sindaco Pensa lo ricorda con affetto: «Faceva avanti e indietro da Usmate, era una persona dal cuore grande, ha sempre dedicato tantissimo tempo a Esino e alla sua gente.

Aveva anche le arnie, era un appassionato apicoltore e qui trascorreva tanto tempo. È una tragedia grandissima». In paese è stato dichiarato il lutto cittadino e sono state rimandate le celebrazioni previste per il 25 Aprile.

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