L'incontro di prima mattina, il litigio, l'aggressione. Poi la lunga agonia, i soccorsi, vani, e la morte. É purtroppo chiara la dinamica della morte della donna italiana C.F. le sue iniziali - che ieri è stata uccisa dall'amante, alla periferia di Copparo nel ferrarese. Da chiarire resta purtroppo solo lo scenario complesso, fra gelosie, aspettative, raptus, rancori e promesse, che ha portato l'uomo e la vittima a litigare, in un'afosa mattinata di inizio week end. L'ultimo di agosto, il primo dopo le ferie. Lui, italiano 52enne, ha quasi 20 anni più di lei e un matrimonio alle spalle. Lei, impiegata di 34 anni, è l'altra. Lo è da tempo. Forse troppo, perché ogni incontro non si trasformi, non più in una fuga dalla quotidianità, ma in un'ennesima manifestazione di aspettative e rimostranze. Indagano a tutto campo e sulle conoscenze e le frequentazioni dell'uomo e della donna i carabinieri di Ferrara. Guidati dal pm Fabrizio Valloni, sulla scena del delitto sono intervenuti anche gli uomini del Ris di Parma. L'aggressione, infatti, è avvenuta ieri mattina fra le 8 e le 8.30, ma la donna è stata lasciata agonizzate per qualche tempo, fino all'arrivo dei soccorritori del 118. I carabinieri intanto avevano già fermato il suo compagno e rinvenuto il corpo contundente utilizzato per l'aggressione. La donna è stata condotta ad una ventina di chilometri di distanza al pronto soccorso dell'ospedale ferrarese Sant'Anna di Cona, dove però è giunta, ormai in tarda mattinata, in condizioni disperate. La morte è sopraggiunta dopo mezzogiorno mentre l'uomo veniva sentito in caserma. Confusa la scena del delitto: Copparo, 16mila anime sospese fra Ferrara, Codigoro e il delta del Po, è uno scampolo di campi coltivati e lunghe strade di scorrimento. I due si trovano in un appartamento di Primicello, fra un'infilata di aziende, autosaloni, un benzinaio e qualche market all'ingrosso come lo «Spendi bene», proprio accanto all'appartamento dell'aggressione fatale. Le indagini ora puntano a ricostruire gli attimi dell'aggressione e le ragioni che hanno portato alla tragedia. La donna è stata colpita ripetutamente alla testa, è caduta, ma è non è morta subito. Da qui la ricostruzione e la confessione resa dall'uomo si fa lacunosa: fermato subito, solo nel tardo pomeriggio ha cominciato a fare le prime ammissioni davanti alle domande degli uomini del reparto operativo ferrarese dell'Arma, guidati da Marco De Martino, che però precisa - motivando i molti interrogatori di vicini e conoscenti, in corso ancora per tutta la serata - : «Le relazioni fra i due sono ancora al vaglio: servono maggiori dettagli per chiudere il cerchio delle indagini».
Secondo alcune indiscrezioni il movente sarebbe da ricondurre a motivi passionali e di gelosia. I due, che avevano una relazione da qualche tempo convivevano, forse non stabilente. Ora resta solo la cronaca di un ennesimo femminicidio e di un amore finito in tragedia.
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