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Livorno, il nuovo city manager sarà pagato quanto Mattarella

Salvetti (centrosinistra) nel mirino dell'opposizione per l'esborso da 230mila euro: "Non ho preso un terzinaccio..."

Livorno, il nuovo city manager  sarà pagato quanto Mattarella

Uno stipendio di 230mila euro all'anno, tanto quasi quanto quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è quanto il nuovo sindaco di Livorno Luca Salvetti (legato a doppia mandata al Pd) ha stabilito con una manovra di bilancio per il direttore generale, ovvero il city manager, Nicola Falleni. Una decisione che ha scatenato le ire del centrodestra e dei pentastellati, che con la consigliera Stella Sorgente hanno presentato un «atto politico», di fatto un emendamento, con cui chiedono che quei soldi siano impiegati in altro modo. Falleni, che un tempo era un semplice dirigente comunale, prenderà in totale un milione di euro per i prossimi 5 anni. Una cifra colossale per un soggetto entrato dalla porta con l'ex sindaco piddino Alessandro Cosimi, letteralmente cacciato dai 5 stelle con l'ex primo cittadino Filippo Nogarin e finito in periferia, al Comune di Cecina e poi rientrato in pompa magna con Salvetti. Quelli che qualcuno chiama i soliti «favori della sinistra», che quando torna al potere mette di nuovo a posto amici e conoscenti, addirittura incensandoli a super direttori e pagandoli con stipendi degni del Capo dello Stato. Ma chi sarà mai Falleni per ricevere un tale salario? Salvetti, che prima di essere sindaco faceva il giornalista in una tv locale, ne ha parlato come fosse il primo tra i city manager d'Italia.

«Quando si costruisce una squadra - ha detto il neo sindaco, insediatosi da appena 45 giorni - si può scegliere di comprare un terzinaccio o un centravanti di grande qualità e le cifre sono diverse. La scelta è stata portata avanti con carattere di estrema urgenza perché al nostro arrivo la macchina amministrativa era ridotta all'osso con funzionari e dirigenti che sono letteralmente scappati in questi cinque anni di guida a cinque stelle. Noi, in soli 40 giorni, con il direttore generale abbiamo rimesso in moto gli ingranaggi». A rispondergli è il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea Romiti: «Salvetti si è insediato da appena un mese e mezzo e già è in grado di dilapidare una fortuna per lo stipendio di un direttore generale quando a Livorno ci sono problemi enormi come quello dell'emergenza abitativa, con case occupate abusivamente da gente senza dimora e assegnate, nonostante sia illegale, dal sindacato Usb dietro pagamento. Credo le priorità siano altre». E prosegue: «Questa è la vera faccia del Pd. È lo schifo di una sinistra che dà uno schiaffo alla miseria, che parla di accoglienza dei migranti e poi beve Sassicaia, che a parole fa buoni propositi e poi se ne infischia della gente, lasciando una città in totale declino». Una manovra, quella attuata dalla nuova amministrazione targata Pd, che non è piaciuta ai livornesi e che arriva dopo la prima proposta di Salvetti: quella di accogliere, a suo tempo, la Sea Watch comandata da Carola Rackete. Due scelte che il primo cittadino sta pagando in termini di notorietà.

A Livorno già c'è chi inizia a vociferare e chi ammette: «Forse sarebbe stato meglio non averlo votato, non è cambiato niente». Insomma, come si dice in Toscana, forse «tornare ai santi vecchi», nel caso del Partito democratico, non è stata la scelta giusta.

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