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"Dopo l'odio adesso torna l'umanità". Franceschini aizza i fan dell'accoglienza

Selfie davanti al barcone simbolo. Coi giallorossi tornano i porti aperti

"Dopo l'odio adesso torna l'umanità". Franceschini aizza i fan dell'accoglienza

«Dopo mesi di dolore e odio tornano civiltà e umanità». Il cambio di passo, l'atteso segnale dai sostenitori del governo giallorosso lo dà il neoministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini a Venezia davanti al monumento simbolo delle tragedie dell'immigrazione. Alla serata finale della Mostra del cinema, il dem ha visitato anche la Biennale di arte contemporanea. «Davanti al barcone del naufragio del 2015 in cui morirono quasi mille migranti. L'allora presidente Renzi decise di recuperarlo per renderlo un simbolo delle morti di migranti nel Mediterraneo. Dopo mesi di odio e dolore tornano civiltà e umanità».

Eccola L'inversione di rotta richiesta dai dem ai cinque stelle e da subito messa in cima alla agenda del nuovo governo. Basta con i decreti sicurezza, da «rivedere», insieme con tutta la politica dei porti chiusi e della disumanità. Una retromarcia affidata al neo ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ex capo di gabinetto di Angelino Alfano, a cui si chiede di smontare i provvedimenti di Salvini soprattutto per quanto riguarda i punti delle sanzioni alle Ong previste fino a un milione di euro e oggetti di rilevi anche da parte del Quirinale. Che ha sottolineato la sproporzione delle sanzioni aumentate dalla prima versione del decreto sicurezza alla seconda da 150mila euro a un milione.

E se Di Maio ribadito che l'impostazione dei decreti sicurezza non si tocca sono ben altre le richieste avanzate dai democratici che invece pretendono una discontinuità totale. Al di là delle politiche dei porti chiusi, i viaggi nel Mediterraneo e gli sbarchi continuano. Ieri sera a Lampedusa è arrivato un altro barchino carico di migranti, si è fermato a pochi metri dalla costa prima di essere soccorso dalla capitaneria di porto. Circa 35 persone dell'Africa sub sahariana, a bordo anche minori e diverse donne tra cui una incinta. E ieri Ocean Viking la nave di Msf ha effettuato un nuovo soccorso in zona sar della Libia: «Abbiamo appena soccorso 50 persone da una barca in pericolo in acque internazionali al largo della costa libica. Tra loro 12 minori e una donna incinta. Il soccorso è durato 3 ore. Ora sono tutti al sicuro a bordo», ha annunciato su Twitter. La nave chiederà un porto sicuro in cui far sbarcare i migranti. E potrebbe essere questa la prima richiesta di sbarco da parte di una Ong con al governo non più salvini. La sinistra e tutto il mondo del volontariato si aspetta il famoso segnale di un cambio di politica, mentre Di maio teme di rimanere impallinato dalla feroce opposizione mediatica di Salvini. La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea eye con a bordo 8 persone aveva già nei giorni scorsi fatto rotta verso Malta dopo che l'Italia aveva negato il porto, anche all'indomani della formazione del nuovo esecutivo. Era stato ribadito con una mail che il decreto sicurezza con divieto ingresso in acque italiane era ancora in vigore.

D'altronde nel testo d'intesa del nuovo governo si sottolinea la volontà di «promuovere una forte risposta europea al problema dei flussi migratori», soprattutto «riformando il Regolamento di Dublino». Si promette poi di «superare una logica puramente emergenziale a vantaggio di un approccio strutturale che affronti la questione nel suo complesso».

Il tutto attraverso una «organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e all'immigrazione clandestina ma che al contempo affronti i temi dell'integrazione».

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