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L'onda dei 3mila imprenditori: "Pazienza finita, serve crescita"

Le associazioni riunite a Torino per incalzare il governo: "Qui c'è il 65% del Pil, ripartiamo dalle infrastrutture come la Tav"

L'onda dei 3mila imprenditori: "Pazienza finita, serve crescita"

A Torno Confindustria ha riunito il 65% del pil. Tanto rappresentano infatti le dodici associazion di imprenditori che lanciano l'allarme del Nord, preoccupato dalla manovra del governo e in particolare da provvedimenti come il reddito di cittadinanza e lo stop a molte delle Grandi opere previste per i prossimi anni, a partire dalla Tav Torino-Lione.

"Se siamo qui significa che siamo a un punto quasi limite, per mettere insieme dodici associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché", ha detto il presidente di Confidustria, Vincenzo Boccia, che ha organizzato il convegno Infrastrutture per lo sviluppo a cui partecipano 3mila imprenditori, "La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici. Noi stiamo facendo proposte di politica economica per evitare danni al Paese. Lo stiamo facendo con una logica di rispetto delle istituzioni, certo che se qualche ministro quando gli facciamo una proposta ci chiede una mail, ci costringe a fare operazioni come questa di Torino. Il problema evidentemente non siamo noi. Siamo qui con 12 associazioni, compresa la nostra, che sono rappresentanti di agricoltori, artigiani, commercianti, esercenti, cooperative, industria, di oltre 3 milioni di imprese e il 65% del Pil. Il messaggio è chiaro: sì alla Tav Torino-Lione, perché le infrastrutture sono un'idea di società, includono, sono un'idea di visione del Paese, centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta a est e a ovest. Siamo contro questa manovra perchè non ha nulla di crescita". L'affondo poi è diretto al presidente del Consiglio: "Se fossi in Conte chiamerei i due vicepremier e direi loro di togliere 2 mld l'uno e due l'altro. Se nessuno dei due volesse arretrare mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi non vuole arretrare". E ancora: "La promessa per Di Maio è che se ci convoca tutti e 12 non lo contaminiamo, il consiglio a Salvini, che ha preso molti voti al nord, di preoccuparsi dello spread perché le imprese se ne preoccupano e il contributo al premier è che questa manovra vale 41 mld di cui 18 per pensioni e reddito di cittadinanza. Per quattro mld appena evitiamo la procedura di infrazione".

"Non si può fermare la crescita del Paese. E non si può fermare la Tav", ha aggiunto il presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, "Senza infrastrutture non c'è crescita. Se ai segnali di rallentamento dell'economia che si avvertono si aggiunge il no alle infrastrutture, il rischio di avere una caduta di fiducia è grande. Tutti insieme dobbiamo far crescere il Paese. La Torino-Lione è fondamentale, può essere fonte di lavoro anche per le piccole imprese che possono essere coinvolte nelle opere minori e nelle manutenzioni".

"Oggi il tempo necessario per compiere la tratta Torino-Lione è di poco inferiore alle 4 ore e nel 2030. Con la nuova infrastruttura, scenderà a meno di 2, così da connettere il nostro Paese all'Europa", ha ricordato invece il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, "Con la Torino Lione si completerebbe, insomma, quella 'Metropolitana d'Europa' in grado di integrare ulteriormente e naturalmente il nostro Paese anche nei flussi turistici e commerciali europei. Al di là dei passeggeri che si riconvertirebbero al treno da altri mezzi di trasporto, si parla di due milioni e mezzo di viaggiatori, con significativi effetti sull'impatto ambientale ci sarebbe sicuramente un aumento importante di flussi. Proprio per l'economia dei servizi, che non lo dimentichiamo vale due terzi del Pil e il 40% dell'occupazione del nostro Paese, la Torino-Lione sarebbe così uno straordinario valore aggiunto".

In serata arriva perà la risposta di Salvini: "Le critiche di Confindustria alla manovra? Non so quanto rappresenti gli imprenditori".

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