E ora, tutti a studiare, a prepararsi per la campagna elettorale. Puntando soprattutto sui social, curando messaggi, dialettica e look. «Perché oggi - spiega Sestino Giacomoni, coordinatore enti locali di Fi e capolista nel Lazio - la gente guarda più cellulare e computer dei muri. E per funzionano meglio gli spot brevi dei vecchi manifesti».
Lo ha capito Massimo Mallegni, ex primo cittadino di Marina di Pietrasanta, che si candida in Toscana e per la sua campagna «Il tuo sindaco in Senato» s'è inventato una serie di video di 30 secondi, per social e tv locali, in cui «ferma» un ladro in casa, promette di riempire il frigo di una vecchia pensionata, è accanto al giovane disoccupato con il curriculum in mano e all'imprenditore sconfortato. «Cerco di essere concreto - spiega - vicino alla gente, di dialogare sui problemi veri, dal lavoro all'immigrazione».
La carica degli azzurri, soprattutto dei nuovi volti, sarà dunque innanzitutto social e per questo Fi ha organizzato corsi a Milano e Roma per orientarsi nel web, da Google a Facebook, da Twitter e Instagram a Youtube.
Si parte dalla lettera di Berlusconi ai candidati, in cui raccomanda che «l'unico voto utile è quello sul simbolo di Fi» e «ogni altro segno sulla scheda elettorale disperderebbe il voto». Poi c'è il kit inviato on line, con il programma del centrodestra in pillole, un'orazione tipo del Cav, consigli su come comportarsi e presentarsi in comizi, confronti tv e sulla piazza digitale. La parola d'ordine è «credibilità», ricordare le 36 riforme del passato, gli impegni mantenuti e il messaggio: «L'abbiamo fatto e lo rifaremo».
Per Andrea Ruggieri, responsabile dei rapporti tv di Fi e candidato a Roma, i candidati devono apparire «solidi, sicuri e rassicuranti, parlare semplice, con fermezza, competenza ed educazione, e per ogni problema seguire lo schema: fotografia dell'oggi, principio da rispettare, soluzione proposta». Il look? «Sempre curato, senza eccessi, intonato al contesto. Per le donne eleganza, non sfilate di moda».
Sono in tante, le signore in lista, dall'imprenditrice altoatesina e Procuradora dei ladini di Fassa, Elena Testor, al magistrato Giusi Bartolozzi (compagna del vicepresidente della Regione Gaetano Armao) in Sicilia. E ognuna avrà il suo stile. Il consiglio per tutte è non eccedere in aggressività, scegliere la misura, farsi valere con gli argomenti.
«Leale e fedele» è il motto di Patrizio Di Tursi, giovane capitano dei granatieri e unico militare candidato da Fi a livello nazionale.
Dai Vespri siciliani alla lotta alla Sacra Corona Unita in Puglia, è approdato al ruolo di segretario del Cocer interforze, poi al II municipio di Roma e oggi sarà all'hotel Parco dei Principi, per la presentazione dei candidati del Lazio, con la benedizione del presidente dell'europarlamento e un videomessaggio di Berlusconi.
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