In Italia purtroppo stiamo vivendo l'ora più buia, ma nell'oscurità di questi mesi spero che tutti abbiano compreso che non è vero che «uno vale uno», come volevano farci credere i grillini. Ora più che mai gli italiani si rendono conto che per governare servono esperienza, competenza, autorevolezza. Occorre avere una visione di dove si vuole andare e soprattutto di dove si vuole portare il Paese.
Forza Italia, da sempre, e in particolar modo durante questa crisi, ha dimostrato di essere un'opposizione seria e costruttiva, che parla invece di urlare. Con i nostri emendamenti abbiamo alzato a 30mila euro l'importo dei prestiti garantiti dallo Stato al 100% e allungato i tempi per la restituzione dei finanziamenti da 6 a 10 anni. Abbiamo anche aumentato fino a 30 anni i tempi per la restituzione dei prestiti fino a 800mila euro e con la semplificazione delle procedure bancarie, attraverso l'introduzione dell'autocertificazione, abbiamo puntato ad accelerare l'erogazione dei prestiti.
Purtroppo, però, su molte altre proposte la maggioranza non ci ha dato retta.
Il governo non ha voluto sentire ragioni sul fatto che andavano date subito risorse a fondo perduto ai lavoratori autonomi. Non hanno voluto accettare la nostra proposta di dare un'integrazione di cassa pari almeno al 50% dei mancati guadagni ai piccoli imprenditori, né hanno accettato di estendere la garanzia al 100% anche sopra ai 30mila euro. Non hanno neppure accettato l'idea di fissare tempi certi e brevi per erogare i prestiti togliendo la valutazione del rischio creditizio e quindi la responsabilità penale dei funzionari.
Tutto ciò ci dispiace. Non perché cercavamo una vittoria politica, non è questo il momento. Ci dispiace per tutti quegli artigiani, ristoratori, commercianti, imprenditori, che soffrono in silenzio senza ricevere le risposte che si aspettano.
Dietro le leggi, i decreti, i commi ci sono le vite che animano i nostri borghi, le nostre città, i nostri paesi. C'è la trattoria della Sora Gina, la macelleria di Adria, l'alimentari di Bastianina, la frutteria di Dino. Nomi che alla maggioranza non dicono nulla ma che rappresentano l'economia diffusa che fa vivere i nostri 8.000 comuni.
Sono le attività commerciali e artigianali che chiudono perché non sono state adeguatamente supportate dallo Stato.
Noi di Forza Italia continueremo a batterci per loro e affinché un piccolo miglioramento per i cittadini possa essere ottenuto.
Questo è quello che abbiamo fatto in commissione finanze durante l'esame del decreto liquidità ed è quello che faremo durante il decreto rilancio, perché siamo consapevoli che questo non è il momento degli show, non è il momento dei like, non è il momento delle conferenze stampa, ma è il momento di lavorare in silenzio, in commissione, in aula, nei ministeri, a
palazzo Chigi, per varare i provvedimenti che realmente servono al nostro Paese.Fare un'opposizione seria e costruttiva vuol dire esattamente questo: lavorare. Altro che appoggio al governo, nulla di più lontano dalla realtà.
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