I cinque milioni di elettori di Forza Italia peseranno sulle scelte future del prossimo governo, sia tecnico o del presidente sia politico.
Gli azzurri non si faranno mettere da parte, non accetteranno veti, mortificazioni o discriminazioni. Il partito è unito e si affida alle decisioni di Silvio Berlusconi nel quale ripone la massima fiducia.
Dalle riunione dei gruppi alla Camera ed al Senato emerge la linea di un partito che non accetterà che la volontà del suo elettorato finisca nel dimenticatoio. E se Giovanni Toti si spinge fino ad ipotizzare la possibilità di percorrere la strada di una «astensione benevola» rispetto ad un governo Lega-Cinquestelle dentro il partito molti non condividono quella che potrebbe apparire quasi come una resa. Soprattutto dopo i reiterati attacchi di Luigi Di Maio a Fi e a Berlusconi. La formula più condivisa che non scatenerebbe eccessivi mal di pancia dentro il partito è quella già percorsa a parti inverse con il governo di Enrico Letta: Forza Italia lo sosteneva e la Lega era all'opposizione, senza metter in discussione la coalizione. Dunque si potrebbe votare contro o in alternativa non votare affatto, evitando l'astensione. Ma tutti attendono comunque la decisione di Berlusconi. Anche secondo il senatore Paolo Romani: «Non è detto che un governo giallo-verde debba far saltare le alleanze del centrodestra a livello regionale», ricordando l'esperienza del governo Letta.
Intanto ieri a Palazzo Madama il capogruppo azzurro, Anna Maria Bernini, nel ribadire la piena adesione alla volontà di Berlusconi ha chiarito che il partito non accetterà «mortificazioni o discriminazioni». È stato fatto un bilancio positivo delle ultime elezioni amministrative che hanno confermato la presenza del partito sul territorio. E il senatore Maurizio Gasparri, coordinatore per le candidature nelle prossime amministrative, ha fatto il punto sui prossimi appuntamenti prima di un voto che riguarderà oltre 700 comuni e circa 9 milioni di elettori.
A Montecitorio il capogruppo degli azzurri alla Camera, Mariastella Gelmini, ha rivendicato la coerenza delle scelte del partito. «Abbiamo chiesto da subito che venisse affidato al centrodestra unito, vincitore delle elezioni, l'incarico per formare il governo», dice la Gelmini, ricordando che, di fronte alla disponibilità al dialogo offerta da Fi, i Cinquestelle hanno sbattuto la porta.
«Abbiamo ribadito di non poter accettare un veto che umiliava cinque milioni di elettori - ha detto la Gelmini- E ancora ieri il nostro Presidente ha dovuto escludere con forza alchimie e compromessi da teatrino della politica come il fantomatico appoggio esterno di Forza Italia».
La Gelmini ha poi liquidato tutte le voci su «Opa ostili e Opa amiche e addirittura di liste con i nomi di deputati pronti a lasciare Forza Italia» come «fake news» alle quali non è necessario replicare «perché significherebbe dargli dignità di una notizia mentre le fake news devono stare nel cestino della spazzatura».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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