L'orologio di Margherita Buy e l'orchidea "magica". I ricordi degli amici illustri

In diecimila, ieri, per l'ultimo saluto al Re. Da Renzi ad Afef: "Ci siamo amati molto"

L'orologio di Margherita Buy e l'orchidea "magica". I ricordi degli amici illustri
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Non lo ha lasciato solo neppure ieri la sua Milano. Altre code interminabili per l'ultimo saluto a Giorgio Armani alla camera ardente allestita nel suo teatro di via Bergognone 59. Oggi il funerale in forma privata a Rivalta ma ieri, il Re era ancora di tutti quelli che volevano rendergli omaggio. E sono stati tanti, diecimila.

Dal presidente della regione Lombardia Attilio Fontana "doveroso essere qui, era un'eccellenza lombarda, un genio che ha portato la bellezza italiana nel mondo" a Santo Versace, in lacrime, accompagnato dalla moglie Francesca De Stefano, dalla "musa" dello stilista, Antonia Dell'Atte "lui per me è immortale come gli dei", all'attore Stefano Accorsi "la cosa che mi ha sempre colpito tantissimo di lui è come riuscisse a restare fedele a quello che era". Una lunghissima carrellata di volti noti e quasi tutti con un aneddoto da raccontare, a insistere sulla straordinaria generosità e sull'empatia del signor Armani. Come Margherita Buy che ricorda di quando "una sera durante una cena gli dissi che bell'orologio che hai e lui se lo sfilò e me lo diede".

Tra i primi ad arrivare, "sotto" una coppola di lino chiaro, il compositore Ludovico Einaudi, le cui note hanno accompagnato per due giorni il lungo, emozionantissimo saluto al Re. Poi la coppia di ex tennisti Fabio Fognini e Flavia Pennetta: "È stato molto dolce anche con i nostri tre figli, abbiamo dei ricordi del signor Giorgio bellissimi" hanno commentato commossi. Come commossa, dietro i suoi iconici occhiali scuri, era la bellissima modella Afef Jnifen perché "con Giorgio ci amavamo molto". "Conoscere Giorgio Armani è stata una benedizione" hanno detto ai cronisti gli stilisti di Dsquared2, Dean e Dan Caten. "Armani è stato un campione di grande generosità. Amava e rispettava le persone e le persone gli stanno dimostrando il loro amore", ha commentato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis girandosi ad osservare la lunga coda di persone in attesa all'ingresso della camera ardente. E poi la ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, l'ad di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, la nipote di Armani, Silvana, l'attore Enrico Lo Verso che usa parole poetiche per descrivere lo stilista "i suoi occhi fermavano il tempo, il mondo, lo spazio, tutto...". Ed è arrivato anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi che si è fermato davanti al feretro di Armani per qualche minuto "penso sia giusto che anche i politici dicano grazie a Re Giorgio" ha commento al Corriere della Sera prima di ricordare la cena di Stato di Obama, l'ultima del presidente alla Casa Bianca, alla quale fece invitare lo stilista come simbolo del Made in Italy. E l'ex ministro Mariastella Gelimini ha suggerito che "Milano intitoli ad Armani un luogo simbolico come la Triennale o la fermata M3 di Montenapoleone".

Tornando ai ricordi più intimisti, Isabella Ferrari ha parlato intenerita dell'orchidea che lo stilista le regalò per i suoi cinquant'anni e che a distanza di dieci è ancora rigogliosa, Cristina Parodi e Giorgio Gori, l'allenatore dell'Olimpia Milano Dan Peterson "non vederlo alle partite spezzerà cuore", Enzo Miccio, l'ex calciatore Marco Tardelli, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli "Armani rappresentava l'Italia del fare contro l'Italia della lagna"... O il ricordo di Federica Pellegrini "c'erano sempre queste sue rose bianche che mi hanno accompagnata in diversi posti del mondo". E poi la frase del senatore a vita Mario Monti: "Di Armani rimarrà tutto".

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