Basterebbe un centinaio di anime buone nella sola capitale per chiudere per sempre il vergognoso capitolo del cosiddetto rifugio Parrelli, sequestrato l'anno scorso dopo vent'anni di pluridenunce per la situazione di degrado in cui vivevano, o meglio sopravvivevano, i suoi ospiti a quattrozampe.
Per fortuna ora è la Lav che si occupa degli ex inquilini e stamattina i suoi volontari saranno in piazza, a Largo Torre Argentina, per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere adesioni. Si cercano infatti nuovi padroni per 75 meravigliosi pelosi che ancora attendono di essere adottati e di 30 gatti anche loro senza una casa. In realtà, dopo l'apertura del canile lager ai volontari, molto è stato fatto. In 10 settimane la Lav ha affidato 37 cani e 18 gatti, trovando accoglienza per i primi 160 animali. Ma l'obiettivo è di garantire una casa sicura anche per gli altri orfani. Un'operazione complessa, che da mesi coinvolge decine di volontari e si avvale del prezioso supporto di esperti educatori cinofili. Si tratta di animali adulti, di taglia medio-grande, che portano su di sé i segni di una storia di sofferenza e che stanno pazientemente riavvicinandosi alla gente che li ama. Ma è un percorso difficile dopo anni di prigionia in una struttura dove i cani non venivano mai fatti sgambare, né adottati, né curati.
I segni della malnutrizione e dei maltrattamenti subiti si intuiscono nei loro sguardi tristi e spaventati e nelle cicatrici sui loro corpi. Molti di loro non ce l'hanno fatta a resistere. Anche dopo il sequestro, 36 animali sono morti sconfitti da patologie e lesioni cutanee ascrivibili, eufemisticamente a «negligenza». Ma la perizia legale di un veterinario non può raccontare ciò che questi cani hanno passato in quelle gabbie da cui non potevano uscire neanche per fare una sgambata. Feci ovunque e cibo scadente era quello che passava il «rifugio» ancor più vergognoso perché gestito sotto gli occhi di tutti nella Capitale. Ma ora anche questa struttura è chiusa definitivamente. Certo, ce ne sono tante, disseminate in tutta Italia, e ci sono tanti cani ancora da salvare. Ma questa operazione di sequestro insegna che si può invertire la rotta grazie alla buona volontà di chi lotta per gli animali e per il loro diritto ad una «vita da cani» dignitosa. I volontari della Lav hanno fatto la loro parte, ora spetta a chi ama gli animali farsi avanti: scegliere il peloso e portarlo a casa, servirà a fargli capire che gli umani non sono tutti delle bestie. E il tornaconto che darà un peloso in famiglia è indescrivibile. Serve però molta dedizione e competenza. Per questo la Lav ha chiesto ad alcuni educatori cinofili di predisporre consigli pratici su come accogliere un cane che arriva da un canile. Spesso è traumatizzato e diffidente. Quindi serve pazienza e tanto amore. Con lui va instaurato un rapporto di rispetto e fiducia che si costruisce giorno per giorno.
È un percorso fatto di piccole conquiste ma daranno tanta soddisfazione al nuovo padrone e al nuovo arrivato che dovrà capire tante piccole cose del nuovo mondo: il luogo in cui dovrà dormire, il guinzaglio nelle passeggiate, l'incontro con gli altri cani «nati liberi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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