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L'ultimo successo di Alfano Il Nord diventa terra di furti

Nelle province settentrionali il record di reati predatori Il flop della sicurezza a Milano: è la città più a rischio

L'ultimo successo di Alfano Il Nord diventa terra di furti

Non c'è da star tranquilli. No, se vengono denunciati quasi 8 mila reati al giorno, circa 320 all'ora. No, se i furti sono la metà del totale, quasi 1.600 mila e crescono dell'1, 2 per cento, quelli in casa registrano un più 1,8 per cento, quelli con destrezza aumentano addirittura dell'8,12 per cento e i borseggi salgono dell'8 per cento.L'attenzione di questi tempi è focalizzata sulla sicurezza antiterrorismo, ma i topi d'appartamento e i loro compagni ballano. D'accordo, c'è un calo nel 2014 dei reati, con un meno 2,74 rispetto all'anno prima, scendono omicidi (475), scippi (del 4,5 per cento), rapine ( del 10 per cento) e truffe ( del 5,3), ma i dati del Dipartimento pubblica sicurezza del ministero dell'Interno rimangono preoccupanti.Sarà la crisi, che spinge i delinquenti nelle aree più floride, ma Milano è in cima alla classifica delle città insicure, con record assoluto di denunce ogni 100 mila abitanti per reati predatori: 8.088, rispetto ad una media nazionale di 4600. In seconda posizione Rimini a quota 7.745, quasi che i ladri seguissero i milanesi che vanno in vacanza e poi Bologna a 7.420. Tutte peggio di Roma, che pure ha 6400 denunce e il numero assoluto più alto (quasi 280 mila), Catania con 4814, Palermo con 4519, Napoli con 4365. I reati calano solo in regioni come Sardegna, Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia.Le tabelle rielaborate e diffuse da Il Sole 24 Ore individuano nelle ricche regioni settentrionali la cuccagna dei criminali. Le aree economicamente avanzate certo sono più ghiotte per loro: il 30 per cento delle denunce totali e di quelle di furto in particolare viene fatto nel nord-ovest, con Lombardia in testa per volumi ed Emilia Romagna regione più colpita in assoluto. Una situazione che genera un clima di insicurezza e spinge anche i cittadini ad armarsi. La deriva dei reati predatori nel Nord Italia è un altro flop con cui deve fare i conti il ministro Alfano. Colpiscono soprattutto i dati di Milano e le polemiche non mancano. Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fdi-An in Regione accusa il sindaco Giuliano Pisapia di «straparlare»di città sicura, mentre il capoluogo lombardo è «insicuro per reati predatori». Per Corrado Passera, candidato sindaco di Milano, si tratta di una «situazione d'emergenza che non può più essere ignorata e che impone di agire al più presto».Se entriamo nel dettaglio delle «specializzazioni» a Milano, Rimini e Bologna scorrazzano soprattutto i borseggiatori (reati aumentati del 4,5 per cento rispetto al 2013), a Ravenna, Asti e Torino c'è il doppio della media nazionale di furti in casa, mentre gli scippatori dominano nelle città di Campania e Sicilia, i rapinatori prediligono Napoli, che ha un tasso triplo rispetto alla media, ma subito dopo viene Milano. I ladri d'auto preferiscono Catania, per le estorsioni in cima ci sono Pescara e Foggia, per truffe e frodi informatiche Savona, Napoli e Torino registrano il record. Una curiosità: nell'ordinata Bolzano le effrazioni sono cresciute del 54 per cento. Il dato più rilevante, comunque, rimane quello delle «sottrazioni», che interessa oltre la metà di tutti i delitti.

Nei furti, con quasi 1,58 milioni di denunce, tra le regioni che superano i 3 mila l'Emilia Romagna ha il primato (5.800 denunce ogni 100 mila abitanti), seguita da Liguria e Lazio (oltre 5.600), Piemonte, Lombardia e Toscana(5.400-5000).

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