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M5S, corsa per evitare la scissione: cosa nascondono i silenzi

Ultime ore per evitare la rottura totale: "Si apre il negoziato". Grillo congela il divorzio e Conte pone le condizioni. Tutti gli scenari sono ancora aperti

M5S, corsa per evitare la scissione: cosa nascondono i silenzi

Ormai la rottura sembrava inevitabile e logica conseguenza di frecciatine incrociate, ma tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo potrebbe non essere finita del tutto. In questi giorni i pontieri hanno portato avanti un lungo e complicato lavoro di mediazione per far sì che le divergenze potessero assottigliarsi. L'obiettivo principale resta sempre lo stesso: evitare la scissione. Un'ipotesi che preoccupa tutti e che mette in imbarazzo più di qualche parlamentare del M5S: stare dalla parte dell'ex presidente del Consiglio o giurare fede al garante? In molti hanno preferito non esporsi, decidendo di osservare da dietro le quinte gli sviluppi di una vicenda alquanto bizzarra.

Prima la mossa di Crimi...

Nella mattinata di ieri era arrivato un passo importante da Vito Crimi, che aveva annunciato di aver indetto una votazione per partorire il comitato direttivo del Movimento 5 Stelle. Una scelta che seguiva la strada tracciata dal comico genovese, che però aveva posto una condizione chiave: far esprimere gli iscritti attraverso Rousseau. E invece dagli ambienti pentastellati hanno fatto notare che la consultazione - a meno di clamorosi ripensamenti - si sarebbe dovuta tenere sulla nuova piattaforma di voto online. "Se viene indetta questa votazione e Grillo presenta la sua cinquina di nomi è finita", era il ragionamento fatto da chi è vicino a Conte. Che appariva piuttosto pessimista per una ricucitura in extremis con il co-fondatore del M5S.

Poi il passo di Grillo...

Ed ecco che in serata c'è il passo di Grillo, che accetta la mediazione e individua un comitato di 7 persone. Una sorta di "task force" che, "in tempi brevissimi", dovrà occuparsi "delle modifiche ritenute più opportune in linea con i principi e i valori della nostra comunità". Di conseguenza è sospesa la votazione per il direttorio. La mossa del garante può essere letta in due modi completamente differenti: come un tentativo di rispedire la palla infuocata a Conte (a cui addossare le cause dell'eventuale divorzio) o semplicemente come strategia per guadagnare ulteriore tempo e rafforzare i margini di trattativa.

L'apertura è arrivata grazie a quanto avvenuto nelle scorse ore: fonti parlamentari, riferisce LaPresse, hanno fatto sapere che ieri a Marina di Bibbona si sarebbe svolto un incontro tra Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Roberto Fico. Il faccia a faccia tra il comico genovese, il ministro degli Esteri e il presidente della Camera si è rivelato dunque decisivo per riportare la calma (almeno per il momento) all'interno del M5S.

"Si apre il negoziato"

Tutti gli scenari restano aperti: la scissione con la formazione di gruppi parlamentari contiani, la sfiducia a Grillo e la riconciliazione. Questo dunque sarà un fine settimana di dialoghi serrati, telefonate private e moral suasion dei pontieri. Il silenzio viene interpetato come un fattore assolutamente positivo. Tanto che, come riporta il Corriere della Sera, non è tardata ad arrivare una sorta di liberazione da parte di un big dopo giorni infuocati: "Si apre il negoziato". "Ora le speranze che parta la rifondazione contiana sono di nuovo alte", dice quasi esultando un parlamentare della prima ora.

A parlare è stato anche Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi è stato nella casa romana dell'ex premier. Il ministro degli Esteri, riconoscendo il delicato momento, ritiene che sia necessario "parlare pochissimo e lavorare per trovare una soluzione comune". Il titolare della Farnesina sa benissimo che "non è semplice" ma è pronto a scommettere che si troverà una sintesi "per far ripartire questo progetto". Gli spiragli per la pace non mancano. Da vedere se all'appello risponderà "presente" la voglia di Conte di portare avanti un progetto dopo essere stato tacciato di non avere "né visione politica, né capacità manageriali, esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione".

Le condizioni di Conte

Fonti vicine a Conte hanno fatto sapere all'Adnkronos che l'ex presidente del Consiglio sta valutando positivamente il tentativo di mediazione in atto. Ben venga anche questo atto se utile a rilanciare il Movimento e a dar vita a un nuovo corso, è il senso del suo ragionamento.

Che però alla base deve avere una condizione precisa: tenere fermi quei principi fondamentali su cui si è già espresso con chiarezza.

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