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"Quando si scuserà?". La grillina cacciata per 20 euro inchioda Di Maio

Di Maio chiede scusa all'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, e il Movimento si spacca. Forti critiche da parte degli espulsi

"Quando si scuserà?". La grillina cacciata per 20 euro inchioda Di Maio

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"Quando si scuserà?". La grillina cacciata per 20 euro inchioda Di Maio

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Dopo cinque giorni passati nel carcere di San Vittore, un mese ai domiciliari ma soprattutto cinque anni da solo a causa della gogna mediatica che il Movimento 5 Stelle aveva aizzato contro di lui, l'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, è stato dichiarato innocente.

Successivamente all'assoluzione in appello sono arrivate le scuse di Luigi Di Maio. "Un virtuoso riconoscimento di un errore passato", come lo definisce Giuseppe Conte, che però lascia più di qualche dubbio sulla bontà e sulle intenzioni dell'ex leader del Movimento. Ad interrogarsi su questo aspetto sono soprattutto i rappresentanti pentastellati. Una situazione che non fa altro che dividere ancora di più le anime dei 5 Stelle. C'è chi ritiene che sia una svolta voluta e consapevole ma soprattutto utile per segnare uno spartiacque e ricominciare il processo di rifondazione del Movimento.

E chi, come Deborah Montalbano, consigliere eletta nel M5s ma passata al gruppo misto, come riporta La Nazione, che si domanda: "Quando chiederà scusa a tutte le persone del Movimento che furono messe all'angolo, isolate, zittite e anche diffamate solo per avere manifestato il loro dissenso?". "Penso che Di Maio" - aggiunge Montalbano - "sia stato proprio uno dei fautori di questo genere di gogna mediatica. Noi comunque siamo qui. Ad aspettare le scuse".

Proprio lei è una di quelle persone. Polemiche su polemiche per 20 euro, la cifra contestatale perché nel novembre del 2017 andò a prendere la figlia a scuola con un'auto di servizio del Comune. "Avevo impegni istituzionali che si erano accavallati" - ha spiegato Montalbano in quell'occasione - "e la persona che si doveva occupare di mia figlia si era ammalata. Non ho l'auto e nemmeno la patente. Non sarei mai riuscita ad attraversare la città in tempo". Un gesto senza dubbio sbagliato ma che di certo, quando è stata la compagna di Conte ad utilizzare l'auto blu dell'ex premier, non ha portato alle dimissioni di nessuno. In quel caso, nei suoi confronti, quando ha lasciato la presidenza della Commissione Sanità e Servizi Sociali nessuno tra i suoi compagni di partito disse qualcosa in suo favore. A dir la verità, in quel caso Di Maio disse che era un fatto gravissimo. Proprio per questo, oggi, come tanti altri, aspetta delle scuse che quasi certamente non arriveranno.

Lo stesso vale per Renato Soru, ex presidente della Sardegna ed eurodeputato in quota Pd, condannato in primo grado per evasione fiscale, sentenza ribaltata in appello, il quale ricorda quando "per il Movimento 5 Stelle ero un tentacolo della piovra".

Di casi ce ne sono molti altri, come ad esempio quello di Bruno Valentini, ex sindaco di Siena, anche lui considerato nella "piovra" per un'indagine su un campo da baseball per bambini. Gogna politica da parte dei pentastellati nonostante il pm dopo una settimana ha archiviato il caso. "Gli attacchi mediatici e politici sono ferite mortali che rimangono" secondo Valentini.

Si attendono sviluppi sul futuro dei 5 Stelle ma non è un mistero che il chiedere scusa di Di Maio non sia piaciuto a tanti che nel frattempo guardano con attenzione Alessandro Di Battista e al progetto degli altri ex compagni esclusi: Morra, Lezzi, Villarosa e tanti altri.

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