"Orgoglioso di aver evitato l'accordo". "Analisi superficiale e sbagliata". Il Movimento 5 Stelle spacca ancora il Partito democratico e le anime che lo compongono.
Matteo Renzi, ringalluzzito dalla direzione che ha sposato in toto la sua linea anti grillini, non aspettava altro: al primo attacco di Luigi Di Maio che chiama "traditori del popolo" gli altri partiti rei - a suo dire - di costringere Mattarella a un governo di tregua, l'ex segretario Pd torna su Facebook per rivendicare il suo no all'accordo. "Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano", ha scritto sulla sua pagina Facebook, " Quando vedo certe capriole, sono orgoglioso di aver contribuito - insieme a tanti altri militanti - a evitare l'accordo tra il Pd e i Cinque Stelle. Lo ripeto: sono orgoglioso".
"Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata", replica però Dario Franceschini, "Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si
affronta con grida e slogan. Come evolve un movimento che raccoglie il consenso di un terzo degli italiani riguarda anche il Pd e tutto il Paese ed è miope pensare sia un vantaggio che regredisca a posizioni populiste".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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