Macchine e banche: L'Europa di Orwell

di Francesco ForteÈ un fatto puramente casuale che Volkswagen e Renault, che hanno inquinato l'ambiente con i motori diesel senza che la Commissione Ue se ne accorgesse, siano due imprese controllate dallo stato tedesco e francese, il duo che comanda sull'eurozona? Mentre per le banche c'è una sorveglianza europea, le autorità che fanno i test delle emissioni inquinanti delle auto appartengono ai governi dei paesi produttori. Così, quando le imprese soggette ai test sono partecipazioni statali c'è il conflitto di interessi. Guarda caso, il fatto che i motori della Volkswagen avessero una macchinetta che falsificava l'entità delle emissioni inquinanti non è stato scoperto dall'autorità europea, ma da quella Usa. Le Renault non hanno un trucco analogo nei motori. Ma la verifica delle emissioni era fatta in laboratorio, con test che non consideravano i dati reali del traffico stradale, ma situazione ideali. Della inadeguatezza dei controlli s'è accorto un rappresentante del sindacato di fabbrica preoccupato delle conseguenze, non l'autorità francese. Quella europea, pur dopo ciò che era emerso con lo scandalo Volkswagen, non aveva pensato che, forse, anche altri violavano queste norme ambientali. È ovvio che chi viola le regole in questione distorce la concorrenza. La Commissione è attentissima a possibili distorsioni di concorrenza, anche nel caso di Banca Marche, una piccola banca locale, che non rientra in quelle rilevanti comunitarie. Sino ad ora, questa autorità, così pignola con le banche, non si è preoccupata di verificare se, per la materia degli inquinamenti, ci siano distorsioni nel settore auto, per le norme ambientali. Eppure questa «Authority» di Bruxelles si ritiene competente anche in materia ambientale. Essa sta sindacando lo stato italiano sull'Ilva, che Roma ha aiutato, con interventi finanziari, per la eliminazione dei danni alla salute provocati dalle polluzioni delle attività della fabbrica. È curioso che gli interventi pubblici a tutela della salute di chi vive vicino agli opifici siano considerati dalle autorità europee aiuti di stato, che turbano la concorrenza, su cui essa deve intervenire, mentre i controlli delle emissioni inquinanti delle auto sono lasciati allo stato che possiede le imprese che producono tali inquinamenti. Per il sistema bancario, i test vengono fatti a livello europeo, mediante la simulazione di situazioni di alto rischio. Per i test dei governi degli stati dell'Unione europea relativi alle auto, invece la verifica della loro adeguatezza è stata sin qui dimenticata. I traguardi europei anti inquinamento sono molto più ambiziosi di quelli degli Usa e del Giappone, così l'Unione «fa bella figura».

Però, così c'è lo stimolo all'imbroglio, per ridurre i costi e accrescere la competitività. Sembra di capire che, anche qui, come nella fattoria degli animali di Orwell, alcuni sono più eguali degli altri. Se lo smog è eccessivo, andate al mare. E siate prudenti in Borsa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica