Di Maio attacca Salvini: "Fa un dl Sicurezza bis? Ha dimenticato qualcosa"

Il vicepremier a tutto campo su Europa, Salvini, Decreto Sicurezza e immigrazione

Di Maio attacca Salvini: "Fa un dl Sicurezza bis? Ha dimenticato qualcosa"

Parla a tutto campo Luigi Di Maio a "Tribù - Europa 19", su Sky TG24 intervistato da Fabio Vitale. Parla di Ue, ovviamente, ma anche di Alitalia, del rapporto di governo con Matteo Salvini, di Decreto Sicurezza, Ong e voli di Stato.

L'aumento dell'Iva

Al centro del dibattito nazionale c'è ovviamente il rischio aumento dell'iva. Rischio che il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico si sente di escludere. "Siamo un Paese che ha trecento miliardi di euro di evasione fiscale - dice Di Maio - I ventitré miliardi per evitare l’aumento dell’Iva se vogliamo li troviamo velocemente, noi dobbiamo trovare le risorse anche per fare altro. Dobbiamo introdurre la regola semplicissima che per i grandi evasori c’è il carcere. Vedrete come funziona da deterrente. Questa norma andrà fatta subito dopo le Europee”.

Il M5S e il Pd

Non sono pochi quelli che, a fronte dei continui litigi con la Lega, immaginano in un futuro non troppo lontano un'alleanza tra Pd e M5S. Di Maio oggi risponde con "un no secco". "Perché questo Pd ha cambiato il volto con Zingaretti, ma è, se possibile, peggio e più subdolo di quello di Renzi - attacca il vicepremier grillino - È un partito che ha detto voleva difendere i più deboli e l’unica proposta di legge che ha presentato è la Legge Zanda, che aumenta gli stipendi dei parlamentari. Inoltre hanno ritirato la legge sul salario minimo. Di tutti i partiti negli scandali di corruzione quello che si sta comportando nella maniera più vergognosa è il PD". Secondo Di Maio, se mai il M5S dovesse cercare il dialogo con il Pd, "bisognerebbe parlare con Renzi non con Zingaretti, perché i gruppi parlamentari li gestisce ancora Renzi".

Le Ong

Con le Ong il governo ha instaurato una battaglia quasi quotidiana. In particolare il ministro Salvini. Posizione che, però, Di Maio condivide: "Abbiamo visto le Ong sfruttare anche l’Italia come palcoscenico dell’immigrazione per venire a sfidare l’Italia - spiega il pentastellato - Il sistema ora sta funzionando, perché le persone a bordo delle navi che arrivano in Italia vengono velocemente ricollocate nei Paesi europei grazie a Conte che si mette al telefono. Credo che le Ong dovrebbero lasciare spazio alle autorità preposte a questo, se invece abbiamo navi che si muovono fuori dalle regole di ingaggio, poi la magistratura, non il Governo, le sequestra".

Il rapporto con Salvini

La sinistra in questi giorni ha messo nel mirino Salvini per i comizi in giro per l'Italia. Le inchieste di Repubblica sui voli di Stato hanno "armato" i pm della corte dei Conti, che ora indaga sui voli del leghista. "Sono mesi che i gruppi locali mi dicono: ‘qui è venuto Salvini, perché tu non vieni?’ - dice Di Maio - Pensavo fosse una questione di una mia presenza al ministero, forse eccessiva rispetto all’attività sul territorio. Mi consola sapere che lui utilizzava dei voli di Stato, che sono legittimi, si possono utilizzare dal punto di vista tecnico. Io mi muovo sempre con i voli di linea, con cui è un po’ più difficile riuscire a onorare delle tappe forzate come quelle che faceva lui. In questo anno io non ho mai preso un volo di Stato, un’unica volta ho preso un volo della protezione civile per andare in un’area terremotata. Continuerò a farlo perché per me è un grande piacere utilizzare i voli di linea e incontrare tanta gente".

Il decreto sicurezza Bis

Nei prossimi giorni la Lega porterà in Cdm il dl Sicurezza Bis. Una decisione che il M5S non sembra voler accettare di buon grado. "Se il Ministero dell’Interno e il Ministro dell’Interno hanno sentito l’esigenza di fare un Decreto Sicurezza Bis è perché è stato dimenticato qualcosa nel primo - attacca Di Maio - Credo che c’è una cosa da mettere nel secondo Decreto Sicurezza che riguarda l’immigrazione, cioè i rimpatri. Abbiamo un grande problema in Italia oggi, che non sono più i migranti che arrivano, perché quelli con le politiche del Governo che io sostengo li abbiamo ridotti. Adesso il tema è chi è rimasto qui, che si divide in due categorie: chi può stare qui e chi deve essere rimpatriato. Chi può stare qui deve essere ricollocato in Europa. Chi deve essere rimpatriato ha bisogno di accordi internazionali tra l’Italia e i Paesi di provenienza, e ci aspettiamo che ci siano queste cose nel Decreto Sicurezza, altrimenti è uno spot elettorale. Questo decreto sicurezza bis è nato all’indomani del caso Siri, non vorrei che fosse una trovata elettorale per distrarre dal caso Siri".

L'Europa

Certo, le elezioni europee fanno traballare il governo che, però, secondo Di Maio "durerà ancora quattro anni". Intanto occorre affrontare il voto in Ue e tutto quello che verrà dopo. "Dobbiamo riprenderci il Commissario europeo all’Impresa e all’Industria - spiega il grillino - L’Italia ha un tessuto imprenditoriale che è per il 99% sotto i quindici dipendenti e lo dobbiamo proteggere riacquisendo il ruolo del Ministro europeo all’Impresa e all’Industria che era nostro. Poi Renzi decise di prendere quello degli Affari Esteri, ma in realtà la politica estera se la fa ogni Paese per fatti suoi e quindi non è molto utile”.

Alitalia

“Quando sono arrivato al Ministero nel dossier Alitalia non c’era nessuno disponibile - conclude Di Maio - Adesso dividiamo la torta in quattro fette. Una fetta al Ministero di Economia e Finanza che non ci metterà nuovi soldi, ma visto che abbiamo messo molti soldi degli italiani convertiamoli in azioni e ci teniamo una quota di Alitalia. Poi c’è Ferrovie dello Stato che ha fatto una partnership con Delta Airlines, che è la più importante compagnia al mondo.

Adesso manca la quarta fetta della torta, ci sono delle manifestazioni di interesse che sono solo a mezzo stampa, ma non ho ancora avuto nessuna formalizzazione. Quando saranno formalizzate potremmo chiudere e andare a parlare con i sindacati".

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