Luigi Di Maio e il Movimento Cinque Stelle vanno al contrattacco dopo che diversi candidati grillini - come Emanuele Dessì -sono finiti sui giornali perché hanno in qualche modo messo in imbarazzo i vertici.
Così sul Blog delle stelle appare un'altra lista: quella dei candidati del Pd e del centrodestra considerati "impresentabili" dal M5S.
"Il segretario del Pd ieri ha diffamato pubblicamente il MoVimento 5 Stelle dicendo che noi abbiamo impresentabili", attacca nel suo post Luigi Di Maio, "Gli impresentabili e riciclati li ha messi lui nelle liste con un atto d'imperio fregandosene degli iscritti e della democrazia interna del suo partito. Gli impresentabili sono nelle liste di un un centrosinistra che ha rinnegato la lezione di Berlinguer sulla questione morale. E sono anche nelle liste del centrodestra".
Diversi i nomi presenti nell'elenco dei Cinque Stelle. Come il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, "indagato a Pescara e all'Aquila in una inchiesta sugli appalti regionali". E poi Vito Vattuone, capolista del Pd al collegio plurinominale del Senato in Liguria, "coinvolto nella vicenda dei rimborsi regionali", quattro candidati nel Lazio (Claudio Mancini, Carlo Lucherini, Bruno Astorre, Claudio Moscardelli) e tre in Calabria (Ferdinando Aiello, Brunello Censore e Antonio Scalzo). Senza scordare De Luca junior candidato a Salerno e Luca Lotti.
Di Maio non risparmia nemmeno il centrodestra e in particolare se la prende con "Giggino ‘a purpetta", soprannome di Luigi Cesaro, "autista di Raffaele Cutolo", Antonio Angelucci, Ugo Cappellacci, Umberto Bossi e Roberto Formigoni.
"Oggi chiediamo a tutti i capi di partito di far rinunciare alla candidatura tutti questi impresentabili", scrive ancora Di Maio, allegando il modulo da presentare per ritirare la candidatura, "Basta impresentabili in Parlamento. Devono sparire dalle liste. Ora!".
"Quel ragazzo non sta bene, è disperato: rinunci all'immunità parlamentare e risponda in tribunale delle accuse false ed infamanti che lancia contro il Pd", afferma il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, in risposta alle parole di Luigi Di Maio sugli impresentabili.
"Chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle vota uno scroccone, amico del clan Spada. Punto. Qualcuno può smentire? No, nessuno". Matteo Renzi cita il caso Dessì replicando su Facebook a Luigi Di Maio che punta l'indice contro i partiti per gli impresentabili in lista. "La storia è semplice: chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle si assume la responsabilità di far eleggere al Senato tal Emanuele Dessì, un grillino storico che trovate sul palco con Beppe Grillo e in foto guancia a guancia con i leader 5Stelle. Questo signore è molto vicino agli Spada, di Ostia (ricordate la testata di Spada che spaccò il naso al giornalista Piervincenzi a novembre?) ed è coinvolto in quella che i grillini chiamano "scroccopoli", vale a dire il problema delle case pubbliche pagate poco, 7 euro al mese. Prima lo hanno messo in lista, poi quando sono stati sgamati, hanno provato in tutti i modi a nascondere Dessì ma senza riuscirci. Allora gli hanno fatto firmare un impegno alle dimissioni da un notaio facendo finta di non sapere che un atto del genere non conta nulla ai fini del diritto parlamentare.
Hanno cercato quindi di cambiare argomento, invano. Alla fine la sostanza resta quella: chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle vota uno scroccone, amico del clan Spada. Punto. Qualcuno può smentire? No, nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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