Un "governo-tregua" o di scopo? Sarebbe frutto dei "traditori del popolo", cioè gli altri partiti. Ne è certo Luigi Di Maio che rilancia ancora l'ipotesi di un voto "il prima possibile", meglio ancora se il 24 giugno: "Abbiamo studiato che si può fare", assicura.
"Non esiste tregua nei confronti dei traditori del popolo, questo dev'essere chiaro", dice il capo politico del Movimento 5 Stelle, "Ma non per il Presidente, che è stato fin troppo paziente. Avevano l'opportunità... Teniamo presente che se si fa questo governo di tregua è perché Salvini si è alleato col Pd. E quindi il disegno che noi avevamo visto, con tutti contro di noi, si sta realizzando. Spero non sia così e spero che si possa tornare al voto il prima possibile, perché sarebbe un tradimento del popolo italiano".
Più evasiva la risposta a chi gli chiede se la regola del doppio mandato vale anche in caso di ritorno alle urne o se lui e gli altri "vip" potranno ricandidasi: "Io sto pensando al ritorno al voto", dice Di Maio, "Se si torna al voto, si torna al voto...".
Le parole di Di Maio hanno però suscitato l'ira di Forza Italia. "L'Italia rischia l'aumento dell'Iva e Di Maio delira", attacca il deputato azzurro Ugo Cappellacci, "Traditore sarà lui che, insieme al suo tragicomico burattinaio, paralizza il Paese a suon di veti e di capricci". Mentre per Renata Polverini il leader del M5S "si arrocca sulle sue posizioni e sulle sue pretese" solo "per un mero calcolo di convenienza che si tradurrebbe in gravi conseguenze per gli italiani".
Più duro Matteo Renzi: "Per due mesi hanno fatto i bravi, gli istituzionali. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano", scrive sui suoi profili social l'ex segretario Pd, "Beppe Grillo addirittura torna a proporre referendum sull'Euro e accusa gli altri partiti di colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36% dei seggi, nonostante si siano fermati al 32% dei voti".
Renzi nota come anche sul blog sui social dei 5 Stelle l'aria sia cambiata: "Il Pd
608px;"> torna a essere un partito di delinquenti, non più il compagno di strada verso il governo", scrive, "Sui social tornano gli insulti, le campagne di odio condotte dai finti profili, il giustizialismo. Quando vedo certe capriole, sono orgoglioso di aver contribuito - insieme a tanti altri militanti - a evitare l'accordo tra il PP e i Cinque Stelle. Lo ripeto: sono orgoglioso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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