"Se sali su un balcone per dire che hai abolito la povertà e poi non riesci a far il reddito di cittadinanza come avevi annunciato sei mesi prima, per me ti devi dimettere". Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ed ex M5S, attacca duramente Luigi Di Maio e il governo gialloverde. E in un'intervista ad AdnKronos anticipa i suoi progetti futuri.
L'affondo contro il suo ex partito riguarda sia la manovra che la gestione del Movimento. "Hanno tagliato le risorse per il reddito, quindi o ridurranno la platea o la cifra da destinare sarà molto più bassa". L'imputato numero uno, per Pizzarotti, è proprio Di Maio: "La sola cosa che gli interessa è non perdere quello che ha, la sua è una lotta per restare a galla. Io non avrei mai fatto un accordo con la Lega". Proprio per salvare il capo politico, che in teoria dovrebbe lasciare a fine lagislatura, il primo dissidente stellato suggerisce che il limite dei due mandati non verrà rispettato: "Troveranno il modo di superarlo, riescono sempre ad aggirare le regole". E sul ruolo della Casaleggio Associati dice che tra Davide Casaleggio e il M5s c'è "un evidente conflitto d'interessi".
Due storie, per Pizzarotti, rappresentano il declino del Movimento in cui "la grande coscienza si è infranta". Una è quella del presidente della Camera Roberto Fico: "Non penso che avrà mai coraggio di uscire dal M5s. Ha ottenuto quel ruolo come contropartita per non essersi candidato" alle primarie del Movimento. La seconda è quella della deputata sarda Mara Lapia e dell'aggressione in un supermercato. "Senza entrare nel merito della vicenda c'è quel 'voi non sapete chi sono io' che determina bene una trasformazione irreversibile del Movimento".
Poi Pizzarotti passa ai suoi progetti. Dopo aver lanciato a marzo la piattaforma "Italia in comune", ora pensa alle prossime tornate elettorali: "Il 2019 sarà un anno impegnativo. Ad aprile, avremo la nostra prima assemblea nazionale. In gennaio, tra il 10 e il 20, annunceremo un tavolo con i Verdi europei e italiani per ragionare in chiave di programma per le europee e vedere se ci sono le condizioni per un simbolo unico e una lista unica".
Oltre ai Verdi ci dovrebbe essere un dialogo con +Europa, ma il sindaco di Parma guarda al centrosinistra, "dove però manca una leadership, ed è un fatto grave". A chi chiede se correrà come governatore, non risponde: "L'Emilia Romagna può essere un punto di svolta per arrestare l'avanzata populista della Lega. Al momento dico no, ne riparleremo...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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