Malore per Rigoli, padre dei test "fai-da-te"

È stato il papà dei tamponi fai-da-te ed è considerato uno degli artefici del modello Veneto nella lotta al Covid durante la prima ondata.

Malore per Rigoli, padre dei test "fai-da-te"

È stato il papà dei tamponi fai-da-te ed è considerato uno degli artefici del modello Veneto nella lotta al Covid durante la prima ondata. Ma il prolungato stress lo ha sfinito e Roberto Rigoli, primario a Treviso braccio destro del governatore Luca Zaia ha avuto un malore in corsia ed è finito ricoverato all'ospedale trevigiano di Ca' Foncello, al reparto Cardiologia.

Rigoli è diventato un personaggio nell'ultimo anno in Veneto, simbolo della lotta alla pandemia, al punto di essere stato anche parodiato più volte dal comico Maurizio Crozza come simbolo dello spirito di sacrificio portato oltre ogni limite. «È presente in laboratorio sette giorni su sette», dice di lui Zaia, che è anche suo amico e che ama definirlo l'«Elon Musk dei tamponi fai-da-te».

Secondo quello che racconta il quotidiano La Tribuna di Treviso, Rigoli non sarebbe in condizioni preoccupanti, anche se è sotto monitoraggio costante da parte dell'équipe del dottor Carlo Cernetti.

Rigoli è vicepresidente dell'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) e coordinatore dei quattordici reparti di Microbiologia del Veneto. Aveva sostituito Andrea Crisanti a capo della «macchina dei tamponi» regionale che attualmente processa quasi 8 milioni di test analizzati tra Padova, Treviso, Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Belluno.

La sua idea forte fu quella di sposare la strategia dei tamponi rapidi da fare autonomamente e dal costo bassissimi come strumento di verifica della presenza del virus, che nei mesi successivi sarebbe stata adottata anche dal resto del Paese.

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