Giuseppe Conte e Giovanni Tria sono ancora al lavoro per limare la legge di bilancio e convincere così l'Europa a non aprire una procedura d'infrazione per debito eccessivo nei confronti dell'Italia. Ma il "giorno del giudizio" sembra allontanarsi.
La Commissione Ue starebbe infatti pensando di dare ulteriore tempo all'Italia e far slittare una decisione a gennaio. Intanto premier e ministro dell'Economia fanno i conti con i numeri delle misure previste in manovra per far sì che il saldo tocchi quel deficit del 2,04% del pil promesso a Juncker. E il governo starebbe pensando pure a rivedere al ribasso all'1% (e non più all'1,5%) del pil per abbassare così il rapporto tra crescita e debito.
La trattativa tra Roma e Bruxelles prosegue e le prossime ore saranno decisive. L'obiettivo è quello di chiudere la partita a stretto giro. Stasera Conte e Tria hanno inviato all'Europa un nuovo schema dei saldi di bilancio che prevede la riduzione del deficit dal 2,4 al 2,04% del Pil.
Mercoledì la Commissione Europea potrebbe formalizzare la decisione di avviare la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Nel frattempo il Parlamento aspetta. Il Senato infatti è in attesa delle modifiche del governo per dare il via all'esame che finora è stato pressoché inesistente. Tanto che, per rispettare i tempi previsti e tentare il via libera alla manovra prima di Natale, si era tentato di saltare il voto degli emendamenti in commissione per arrivare direttamente in aula martedì pomeriggio con il maxiemendamento del governo da discutere e votare. Di conseguenza erano state sconvocate le sedute della commissione Bilancio di lunedì ma il 'blitz' ha fatto infuriare le opposizioni che hanno parlato di "una mortificazione senza precedenti del Parlamento" e "una situazione inaccettabile".
" Ancor più inaccettabile - hanno sottolineato i capigruppo in commissione Gilberto Pichetto Fratin (Fi), Antonio Misiani (Pd), Andrea de Bertoldi (FdI), Dieter Steger (Aut) Vasco Errani (Leu) - sarebbe la forzatura di chiudere i lavori di Commissione arrivando a riscrivere la manovra direttamente in Aula". Così in una riunione hanno chiesto il rinvio dell'approdo in assemblea della manovra non prima di venerdì, sempre che nella riunione di commissione di martedì mattina, alle 9.
30, il governo presenti il nuovo testo. E appare ormai inevitabile lo slittamento dell'intero iter, con il via libera definitivo alla manovra a ridosso della scadenza del 31 dicembre, termine ultimo per evitare l'esercizio provvisorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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