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Manovre dem per disarcionare Schlein

I riformisti a Prato per lanciare Gentiloni. Le mosse della Salis e di Franceschini

Manovre dem per disarcionare Schlein
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Elly Schlein si gioca la leadership in 150 chilometri. È la distanza che passa da Prato a Montepulciano: nel fine settimana le due cittadine toscane ospitano due importanti riunioni delle correnti dem. A Prato si ritrova una pattuglia di riformisti, l'ala più dura e intransigente contro la linea Schlein. Pina Picierno è la testa d'ariete. Anche se non sarà a Prato per un impegno istituzionale: sostituirà al Cairo la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Moralmente è a Prato.

A Montepulciano, 150 chilometri di distanza dai riformisti, si ritrova il correntone messo in piedi da Dario Franceschini. L'ex ministro della Cultura (regista della vittoria di Schlein al congresso) ripete: "È una iniziativa per rafforzare la leadership di Schlein". Lo scopo, in verità, è un altro. Un alto dirigente del partito democratico al Giornale svela il vero piano di Franceschini: "Lui ripete che vuole blindare Schlein ma è una prova muscolare. Mettono in mostra l'argenteria per ricordare a Schlein chi detiene i numeri nel Pd". In effetti non c'è solo il gruppo franceschiniano. Al correntone che nasce ufficialmente a Montepulciano aderiscono anche Andrea Orlando, Nicola Zingaretti, Peppe Provenzano e Roberto. In gruppi sparsi hanno tutti sostenuto Schlein al congresso. E ora? "Ogni tanto la segretaria lo dimentica, e loro vogliono ricordarglielo" spiega la nostra fonte. Il correntone per ora non mette in discussione la leadership di Schlein nel Pd. Ma vuole spedire un messaggio chiaro nel momento in cui si decideranno liste e candidature. Insomma, il piano di Franceschini è quello di ingabbiare e condizionare la linea della segretaria e gli equilibri nel partito. Sarà una tre giorni, dal 28 al 30, di dibattiti e confronti. Da Bombardieri a Landini. Passando per Carofiglio. Si attende il blitz di Schlein nella giornata conclusiva di domenica. Per ora è boom di adesioni. Tant'è che è stata cambiata la sala della Contrada Voltaia. A Prato il convitato di pietra è Paolo Gentiloni. È lui che sullo sfondo muove i fili del gruppo dei riformisti. L'operativo è Lorenzo Guerini che in Parlamento tiene compatto la pattuglia di deputati e senatori. La manovra è quella di portare Paolo Gentiloni alla guida del campo largo alle prossime elezioni politiche. Sperando nella sponda del correntone di Franceschini. È qui che i due appuntamenti si incrociano.

Schlein per ora riflette sulle prossime mosse. Un congresso anticipato? Il mandato scade nel 2027, alla vigilia delle politiche e dopo il referendum sulla giustizia. La segretaria è tentata da una nuova legittimazione. Per spiazzare sia "i falsi amici" (Franceschini) che i nemici (Guerini). Sullo sfondo c'è però il discorso della leadership della coalizione. Le primarie diventano sempre di più ipotesi concreta. Conte è in campo per sfidare Schlein. A quanto risulta al Giornale anche l'ala moderata del Pd sta valutando una candidatura.

Il nome più gettonato è quello di Silvia Salis, sindaca di Genova. L'altra opzione è Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli. Che però in testa ha un altro piano: la premiership del campo largo, senza passare per le primarie.

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