Manson il killer satanista ora trova l'anima gemella

A 80 anni si sposa in cella: dirà sì a una fan ventiseienne che va a incontrarlo in carcere dal 2007. Non si è mai pentito. E lei lo difende

Quale fascino potrà mai avere un serial killer con la svastica tatuata sulla fronte? In teoria, nessuno. Eppure, anche il famigerato satanista Charles Manson, condannato all'ergastolo come mandante di nove brutali omicidi commessi alla fine degli anni Sessanta, ha trovato l'«amore» e a 80 anni si accinge a convolare a nozze con una ragazza di 26 anni.

La promessa sposa, Afton Elaine Burton, che si fa chiamare Star, sette anni fa ha lasciato la casa dove viveva con i genitori per trasferirsi a Corcoran, in California, vicino alla prigione in cui il serial killer è rinchiuso dal 1989. Da quel momento ha cominciato a fargli visita regolarmente. Lo scorso anno la ragazza ha rilasciato un'intervista alla rivista Rolling Stones in cui annunciava le nozze, ma lo stesso Manson, in un primo momento, ha smentito la notizia definendola «un mucchio di immondizie». La licenza matrimoniale, però, è stata chiesta e ottenuta.

Le leggi della California autorizzano i detenuti a sposarsi e a tenere una cerimonia in carcere a cui possono partecipare i testimoni, un celebrante e, come ospiti, due prigionieri e fino a dieci non detenuti. La coppia, ovviamente, non potrà consumare le nozze perché il serial killer non ha il privilegio delle visite coniugali.

Charles Manson è passato alla storia per il massacro del 9 agosto 1969, quando pianificò e portò a termine un raid omicida nella villa di Roman Polanski a Beverly Hills. Non è mai stato accertato se lui aspettasse in auto o se rimase nel ranch dove risiedeva l'organizzazione satanista. Quelli che materialmente eseguirono gli ordini furono Charles Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. I quattro si diressero verso la villa armati di coltelli, una pistola e una corda di nylon. Giunti sul posto, tagliarono i fili del telefono per impedire che venisse dato l'allarme. A eccezione di Linda Kasabian, che doveva coprir loro le spalle, gli altri tre scavalcarono la recinzione ed entrarono nella villa. Non ebbero alcuna pietà per i presenti, neppure per l'attrice Sharon Tate, moglie di Polanski, che era incinta di otto mesi.

Il serial killer non si è mai pentito dei suoi delitti e la sua promessa sposa è fermamente convinta della sua innocenza tanto che da alcuni anni gestisce un sito internet in cui sostiene la sua difesa.

La vicenda di Manson non è però isolata. Sono molti i criminali, anche per delitti brutali, che hanno raccolto intorno a sé fan e corteggiatrici. Lettere in carcere, ammiratrici che seguono in aula i processi, proposte di nozze. Molti detenuti, proprio come Manson, si sono poi fidanzati o sposati con queste donne. Non mancano i casi neppure in Italia. Basti pensare a Pietro Maso, responsabile dell'uccisione nel 1991 di entrambi i genitori per l'eredità. Maso, in regime di semilibertà, si è sposato in gran segreto in una chiesetta nel Veronese. C'è poi Angelo Izzo, il massacratore del Circeo, che quattro anni fa ha sposato in carcere una giornalista.

Uno dei criminali più ammirati e desiderati è sicuramente Renato Vallanzasca. L'ex bandito della Comasina, condannato a quattro ergastoli, è convolato a nozze con un'amica d'infanzia mentre scontava la pena nel carcere milanese di Opera. Tra i detenuti più corteggiati in questo periodo ci sarebbe anche Salvatore Parolisi, il sottufficiale accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea.

Che cosa spinga tante donne a perdere la

testa per dei criminali è una domanda cui gli esperti danno diverse risposte. Forse un richiamo ancestrale oppure la spinta interiore a redimere delle anime perse. Ma, comunque la si guardi, resta un salto nelle tenebre.

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